La preghiera del Rosario è stata al centro della vita di San Giovanni Paolo II, che fu il nostro pontefice dal 1978 al 2005. Due settimane dopo la sua elezione al soglio di San Pietro, confidò che: “Il Rosario è la mia preghiera preferita”.
“Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti di gioia e nei momenti di prova. Gli ho confidato tante preoccupazioni ed in lui ho sempre trovato conforto”.
Fin da piccolo, e poi durante tutto il suo pontificato, Giovanni Paolo II recitò quotidianamente il Rosario, incoraggiandone la pratica. Disse ancora: “Quante grazie non ho ricevuto dalla Beata Vergine attraverso il rosario in questi anni!”
Giovanni Paolo II, Papa all'alba del terzo millennio, ha profetizzato le grandi battaglie spirituali che la Chiesa affronta ed affronterà. È in questo contesto che volle pubblicare la Lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, il 16 ottobre 2002, nel 25° anniversario della sua elezione. Rivolto all'episcopato, al clero e ai fedeli, Papa Giovanni Paolo II ci fa riscoprire il Rosario:
“Nella sua semplicità e nella sua profondità, il Rosario rimane una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità”. Questa preghiera “si colloca bene nella linea spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini”, inoltre, “pur essendo essenzialmente una preghiera mariana, il Rosario è una preghiera il cui centro è cristologico, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi una sintesi”.
Con questa lettera il Papa polacco inaugurò l'Anno del Rosario (dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003) invitandoci ad imparare da Maria: “il Rosario non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo”.
Il nuovo rosario di Giovanni Paolo II comprende una nuova serie di misteri: i misteri della luce (o luminosi). Il Santo Padre ha ritenuto opportuno aggiungere ai misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, i misteri della luce. Questa aggiunta, redatta nella meditazione e sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, arricchisce la preghiera del Rosario attraverso la contemplazione di nuovi episodi della vita di Cristo. Il papa annuncia: “Per dare una consistenza più cristologica al Rosario, mi sembra, però, che sarebbe opportuna un'aggiunta (…), che permetta di tener conto anche dei misteri della vita pubblica di Cristo tra Battesimo e Passione. Perché in questi misteri contempliamo diversi aspetti importanti della persona di Cristo, come rivelatore definitivo di Dio”. I nuovi misteri proposti sono: il Battesimo di Gesù nel Giordano, le Nozze di Cana, la Predicazione del Regno, la Trasfigurazione di Gesù e l'Istituzione dell'Eucaristia durante l’Ultima Cena.
Se Giovanni Paolo II propose ed incoraggiò la preghiera del Rosario, è perché il momento che stiamo attraversando nelle nostre società è particolarmente travagliato ed il Rosario si presenta come lo strumento più efficace per ritornare concretamente a Dio e cambiare la nostra vita. Ecco le principali ragioni presentate dal Santo Padre: