Suora carmelitana, brillante insegnante, ammirata da tutti nel suo accogliente convento, questa santa scoprì la sua tiepidezza e rinnovò radicalmente il suo ordine: “Solo Dio basta”, sarà il motto del Carmelo riformato in tutta la Spagna. Il suo temperamento mistico la spingerà a vivere reclusa in preghiera, ma il suo amore ardente la porterà per le strade del paese ad annunciare Cristo. Insieme a Giovanni della Croce, riaccenderanno la fede nella Spagna e per il mondo. Sarà la prima donna Dottore della Chiesa.
Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada nacque il 28 marzo 1515 ad Avila in Castiglia. Cresciuta in una nobile famiglia di ebrei convertiti, sviluppò la sua personalità intelligente ed appassionata. Traendo dal suo ambiente sociale la sua apertura mentale, il suo universo relazionale, la sua buona educazione ed il suo amore per la lettura, più tardi dirà che le letture della sua infanzia le rivelarono la verità: tutto passa, solo Dio rimane.
Sono pochi gli episodi conosciuti sull'infanzia di Teresa. Fra essi è conosciuto il tentativo di fuga, quando Teresa aveva solo 7 anni, col fratello Rodrigo verso il paese dei mori, dove i due bambini, pensando di poter diventare dei martiri, avrebbero potuto versare il loro sangue per la fede. Dopo la morte di sua madre, nel 1531, suo padre la mandò in pensione presso gli Agostiniani di Nostra Signora delle Grazie e fu lì che Teresa comincerà a riflettere sulla vita religiosa.
Sarà questa la sua prima “crisi esistenziale”, dato che nella vita all’esterno del pensionato la giovane donna era molto corteggiata: “Avevo tanta paura che mi venisse la vocazione religiosa — ella stessa scrisse — ma nel medesimo tempo sentivo una gran paura anche per lo stato matrimoniale”.
Nel 1536, entrò infine come novizia nel convento dell'Incarnazione ad Avila, nonostante il disaccordo paterno, col nome di Teresa di Gesù. Un anno dopo prese i voti perpetui. Ma la sua salute peggiorò improvvisamente e Suor Teresa fu obbligata a ritornare a vivere nella casa paterna, per poter ricevere delle buone cure. Soffriva di lancinanti dolori al cuore, per i quali i medici stessi non avevano spiegazioni.. tanto che per lunghi periodi rimase praticamente “moribonda” ed obbligata a letto. Inaspettatamente però, dopo due anni di atroci sofferenze, Teresa guarì e decise di rientrare immediatamente al Carmelo, affermando che era stato Gesù a guarirla, grazie all’intercessione di San Giuseppe, perché continuasse la sua missione!
Ci vollero tre anni a Teresa per ritrovare nella cella del convento la sua salute completa. Trascorse i primi vent'anni di vita religiosa senza avvenimenti eccezionali, compiendo continui sforzi per donare sinceramente tutta la sua vita a Dio. Imparerà a pregare, ma rimarrà provata da una divisione interiore, tra il desiderio di darsi a Gesù e la sua tiepidezza.
La lettura delle Confessioni di sant'Agostino sarà decisiva, perché la faranno meditare sull'umanità di Gesù. A quarant'anni sperimentò quella che lei stessa chiamerà la sua “seconda conversione”. Teresa si abbandonerà a Gesù, questa volta non per fatica, ma per amore. Fu allora che ebbe le prime “esperienze mistiche” ed incontrò Gesù crocifisso che divenne il suo maestro e il suo amico. Durante l'estasi sperimenterà la transverberazione: il suo cuore verrà trafitto da una lancia che irradiava l'amore di Cristo.
“I miei occhi caddero sopra una immagine che era stata posta lì, in attesa della solennità che doveva farsi in monastero. Raffigurava Nostro Signore coperto di piaghe. Appena la guardai mi sentii tutta commossa, perché rappresentava al vivo quanto Egli aveva sofferto per noi: fu così grande il dolore che provai al pensiero dell'ingratitudine con la quale rispondevo al suo amore, che mi parve il cuore mi si spezzasse. Mi gettai ai suoi piedi tutta in lacrime, e lo supplicai a darmi forza per non offenderlo più”.
Queste esperienze eccezionali suscitarono la diffidenza delle altre suore che costrinsero Teresa ad un lavoro di discernimento, nel quale sarà aiutata dal francescano Pietro d'Alcantara.
Nel 1562, Teresa fondò il piccolo convento di San Giuseppe ad Avila, con il desiderio di ritornare alla primitiva regola del Carmelo. Sarà l'inizio dei Carmelitani Scalzi.
Su ordine dei suoi consiglieri spirituali, Teresa scrisse la storia della sua vita.
Questa autobiografia fu completata nel 1564 e si intitolerà Vita. Lasciò allora Avila per recarsi in Castiglia ed in Andalusia, dove fondò 17 monasteri. La sua grande fede suscitò un grande entusiasmo tra i Carmelitani, uno dei primi fu San Giovanni della Croce. Entrambi abitati dall'amore di Cristo, unirono i loro sforzi per risvegliare la Spagna ed il mondo intero.
Nel 1571 Teresa ritornò al convento di Avila, dove fu nominata priora. San Giovanni della Croce sarà il suo cappellano. Insieme condivisero le loro esperienze spirituali e Teresa scriverà Le costituzioni.
Dal 1577, Teresa iniziò a scrivere il suo grande libro sulla preghiera: Il castello interiore, ma fino alla fine della sua vita, tornerà a visitare le suore dei conventi da lei fondati, scrivendo lettere e consigli. Stremata e malata, morì il 4 ottobre 1582 ad Alba de Tormes.
Teresa d'Avila venne canonizzata nel 1622 da papa Gregorio XV e proclamata prima donna Dottore della Chiesa nel 1970 da papa Paolo VI. La sua festa nel calendario liturgico sarà allora fissata per il 15 ottobre.
(Trovate molti altri santi e beati nella guida ai santi di Hozana, in particolare Santa Teresina del Bambin Gesù - Teresa di Lisieux così ispirata dalla sua sorella maggiore nella fede.)
La grande opera di Santa Teresa d'Avila è la riforma del Carmelo, con la fondazione di un nuovo ramo: i Carmelitani Scalzi.
Parallelamente alla sua crescita spirituale, Teresa maturò un ideale di riforma della vita monastica. Desiderava ritornare alla regola originaria del Carmelo e promuovere la meditazione sull'esempio del profeta Elia. Santa Teresa fondò nel 1562, con l'appoggio del vescovo della città, don Álvaro de Mendoza, il primo Carmelo riformato e continuò a fondare nuovi conventi carmelitani, diciassette in totale. Fondamentale sarà l'incontro con San Giovanni della Croce, con cui fondò nel 1568 a Duruelo il primo convento dei Carmelitani Scalzi, caratterizzato dall'assenza di scarpe. Nel 1580 ottenne da Roma che i suoi conventi riformati fossero eretti in Province autonome, dando così origine ufficialmente all'ordine religioso dei Carmelitani Scalzi.
Gli scritti di Santa Teresa d'Avila sono dei capolavori di letteratura e di spiritualità. Pur non avendo una formazione universitaria, seppe trarre beneficio dai grandi teologi e padri della Chiesa: san Girolamo, san Gregorio Magno, sant'Agostino.
Le sue opere principali sono:
· Vita: scritto da Teresa nel 1564, in obbedienza ai suoi padri spirituali. Si tratta di un'autobiografia e Teresa lo chiama anche il Libro delle misericordie del Signore.
· Nel 1566, scrisse per le dodici novizie del Carmelo di San Giuseppe: Il cammino verso la perfezione: si tratta di ammonimenti e consigli dati da Teresa di Gesù alle sue monache. Vi si definisce il modo di pregare e di vivere dei Carmelitani, basandosi sulle virtù evangeliche della preghiera.
· L'opera mistica più famosa di Santa Teresa è Il Castello Interiore, scritto nel 1577. Teresa rilegge il suo percorso di vita spirituale ed allo stesso tempo spiega il possibile sviluppo della vita cristiana verso la sua pienezza. Paragona l'interiorità dell'uomo ad un castello con sette dimore, sotto l'azione dello Spirito Santo, in questo castello l'uomo progredisce verso la santità.
· Il Libro delle Costituzioni: scritto tra il 1573 e il 1582, dedicato alla vita del nascente gruppo religioso. Teresa mette in risalto l'azione di Dio nell'opera di fondazione di nuovi monasteri.
· Anche Santa Teresa d'Avila, come molti carmelitani, scrisse diverse poesie, di cui ecco l'estratto più famoso trovato nel suo breviario: “Niente ti turbi , nulla ti spaventi, tutto passa, Dio non cambia, la pazienza trionfa su tutto, a chi possiede Dio non manca nulla, Dio solo basta!” (Poesia numero 9)
La spiritualità di Santa Teresa d'Avila è veramente ricca e merita di essere letta nel dettaglio, tuttavia possiamo estrarne le idee principali.
· Teresa pone le virtù evangeliche a fondamento di tutta la vita cristiana e umana. In particolare, povertà e distacco sono virtù essenziali. L'amore, l'umiltà, la speranza sono tutte qualità che portano l'anima a Dio.
· Teresa insiste sul dovere dell’ascolto della Parola di Dio.
· La preghiera è essenziale, evolve man mano che l'anima progredisce ed ha come frutto l'unione con Dio.
· Teresa sottolinea l'importanza del rapporto personale con Gesù, questo si fonda sulla scoperta dell'umanità di Cristo. È importante quindi meditare sugli episodi della vita di Gesù, soprattutto sulla Passione.
«O Spirito Santo, sei Tu che unisci la mia anima a Dio: muovila con ardenti desideri e accendila con il fuoco del Tuo Amore. Quanto sei buono con me o Spirito Santo di Dio: sii per sempre lodato e benedetto per il grande amore che effondi su di me! Dio mio e mio Creatore, è mai possibile che vi sia qualcuno che non ti ami? Per tanto tempo non ti ho amato! Perdonami, Signore. O Spirito Santo, concedi all’anima mia di essere tutta di Dio e di servirlo senza alcun interesse personale, ma solo perché è Padre mio e mi ama. Mio Dio e mio Tutto, c’è forse qualche altra cosa che io possa desiderare? Tu solo mi basti. Amen».
Nulla ti turbi,
nulla ti spaventi.
Tutto passa,
solo Dio non cambia.
La pazienza ottiene tutto.
Chi ha Dio non manca di nulla:
solo Dio basta!
“Signore, nel silenzio di quest'alba, vengo a chiederti pace, saggezza e forza.
Voglio guardare il mondo oggi con occhi pieni d'amore, essere paziente, comprensivo e gentile, vedere oltre le apparenze i tuoi figli come li vedi tu stesso e così vedere solo il buono in ognuno di loro.
Chiudi le mie orecchie ad ogni calunnia, trattieni la mia lingua da ogni malizia, lascia che rimangano nella mia mente solo le parole che benedicono.
Possa io essere così gentile e così gioioso che tutti coloro che si avvicinano a me sentano la tua presenza.
O Signore, rivestimi della tua bellezza e affinché durante questo giorno io possa rivelartela. Amen."