Giovanna d'Arco nacque il 6 gennaio 1412 a Domrémy, in Francia, durante la “guerra dei cent'anni” ed era figlia di contadini benestanti, noti per essere ottimi cristiani. All'età di tredici anni Giovanna iniziò a sentire delle voci misteriose: per tre anni l'Arcangelo San Michele, Santa Caterina d'Alessandria e Santa Margherita d'Antiochia le chiedevano di liberare la Francia e di far incoronare il re a Reims.
Nel 1429 Giovanna d'Arco arriverà a Chinon per incontrare il Delfino, Carlo VII, e convincerlo a sostenerla nella liberazione di Orléans dalla dominazione inglese. A soli sedici anni, ignara delle “leggi della guerra”, gli raccontò le voci che aveva udito. Dubbioso, il futuro re la sottopose a numerosi interrogatori, esaminati da diversi teologi dell'università. La loro opinione fu positiva: non vedevano nulla di male in lei, solo una buona cristiana. Giovanna fece quattro profezie al Delfino: gli inglesi abbandoneranno l'assedio di Orléans, egli sarà incoronato a Reims, Parigi tornerà nel dominio reale e il duca d'Orléans tornerà dalla sua prigionia in Inghilterra. Carlo le fornirà quindi un esercito, per liberare Orléans dalle mani degli inglesi. Nel maggio 1429 Giovanna partì vestita con armatura e spada e in otto giorni liberò Orléans, che era stata assediata per ben sette mesi. Fu da quel momento che la giovane donna sarà soprannominata la Pulzella d'Orléans, che tornando verso Reims, libererà tutte le città sul suo cammino. Nel 1429 Carlo fu veramente incoronato re di Francia a Reims. Giovanna tenterà allora di liberare Parigi, ma fallirà. Nel 1430, abbandonata dal re, fu fatta prigioniera a Compiègne dai Burgundi e poi venduta agli inglesi. Per un anno fu tenuta in prigione.
Nel 1931, a Rouen, un tribunale religioso, iniziò il processo contro Giovanna d'Arco. Fu un grande processo solenne, presieduto da due giudici ecclesiastici, il vescovo Pierre Cauchon e l'inquisitore Jean le Maistre. In realtà, a guidare il processo sarà un gruppo di teologi dell'Università di Parigi. Giovanna sarà accusata di essere una strega e condannata come eretica. Il fatto di aver infilato dei vestiti maschili per combattere ed in prigione le sarà ugualmente rimproverato come una fatto gravissimo. Fino alla fine, il re Carlo VII non interverrà, nonostante fosse salito al trono grazie al suo aiuto. Giovanna morirà bruciata viva nella piazza del mercato vecchio di Rouen il 30 maggio 1431. Su richiesta della madre di Giovanna e di papa Callisto III, venticinque anni dopo ebbe luogo un processo di riabilitazione e la Pulzella d’Orleans fu finalmente canonizzata nel 1920 da Benedetto XV.
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Giovanna d'Arco era analfabeta e quindi non lasciò scritti. Disponiamo però di due fonti di eccezionale valore storico per conoscere il pensiero di Giovanna d'Arco e scoprire la grandezza della sua anima. Si tratta dei due processi che la riguardano.
Il primo è quello del suo giudizio a Rouen nel 1431, che contiene la trascrizione dei lunghi e numerosi interrogatori di Giovanna durante gli ultimi mesi della sua vita e riporta le parole stesse della santa.
Il secondo è il processo di riabilitazione, detto anche processo di nullità di condanna. Quest’ultimo contiene le deposizioni di 120 testimoni oculari della sua vita e queste testimonianze permettono di mettere in luce la santità della giovane. Nell’infanzia, Giovanna, che aveva ricevuto dai suoi genitori un’educazione cristiana, si dimostrò particolarmente caritatevole e piena di compassione verso i più poveri, i malati e tutti i sofferenti.
Dall'età di 13 anni, quando cominciò a ricevere i messaggi dal Cielo, la giovane Giovanna intensificò la sua vita spirituale. Andava alla messa ogni giorno, si confessava e riceveva spesso la comunione. Pregava a lungo davanti al Crocifisso o all'immagine della Vergine. Furono questi anni che Benedetto XV definì la “vita nascosta” di Giovanna e fu in questo periodo che la santa fece voto di verginità perpetua al Signore. Seguirono due anni, uno di “vita pubblica” e l’altro di “passione”.
Quando intraprese la sua missione, Giovanna, che aveva solo 17 anni, si rivelò essere forte e determinata, capace di convincere uomini incerti e scoraggiati. Nel 1429, dettò una lettera per chiedere agli inglesi di lasciare Orléans: la sua proposta è una vera pace nella giustizia tra i due popoli cristiani, uniti nei nomi di Gesù e di Maria. Quando per un anno, Giovanna visse tra i soldati, ne approfittò per compiere una vera missione di evangelizzazione. Le testimonianze riportano la sua bontà, il suo coraggio e la sua straordinaria purezza. È chiamata da tutti, compresa se stessa: “la vergine”.
È durante l'ultimo anno della sua vita che Giovanna rivela la bellezza della sua anima e il suo amore per Cristo. In quest'anno 1430 ha inizio il lungo e drammatico processo di condanna , che si concluderà con il rogo. I giudici sono teologi a cui mancano la carità e l'umiltà per vedere in questo giovane l'azione di Dio e la sua santità. Prima di morire, Giovanna riceve la comunione per l'ultima volta e chiede a uno dei suoi sacerdoti di tenere una croce processionale davanti alla pira. Morì guardando Gesù crocifisso e pronunciando più volte ad alta voce il nome di Gesù .
Tra il 1841 e il 1849 furono pubblicati i resoconti dei processi a Giovanna d'Arco. Questi documenti, completamente attendibili, rivelano le virtù di Giovanna e la sua forza di carattere. Il vescovo di Orléans dichiarò nel 1855 che Giovanna d'Arco era stata veramente inviata da Dio e lavorerà per la sua canonizzazione.
Giovanna d'Arco fu beatificata nel 1909 e poi canonizzata nel 1920, quasi 500 anni dopo la sua morte. In nome della riconciliazione tra la Chiesa e lo Stato, dopo la legge sulla laicità del 1905 che negava un qualsiasi ruolo alla Chiesa negli affari dello Stato, la Santa Sede ed il governo francese accettarono la beatificazione di Giovanna.
La figura di Giovanna d'Arco, infatti, ci unisce attraverso l'universalità dei valori che rappresenta: la sua forza di convinzione e la sua determinazione sanno parlare a tutti, uomini politici, clero, atei e credenti e per questo la Pulzella di Orleans è diventata un modello in ambienti molto diversi.
Nel 1922, Giovanna d'Arco fu proclamata patrona della Francia, insieme a Santa Teresina di Lisieux (la patrona principale é sempre la Vergine Maria, per volontà di Luigi XIII).
La festa di Santa Giovanna d'Arco si celebra il 30 maggio, giorno della sua morte sul rogo.