Da Roma dove studiava, Benedetto fuggì cercando Dio solo. Raggiunto da altri nella grotta dove viveva, organizzerà la vita comune. Preghiera, lavoro manuale, lettura: ecco come nacque il primo monastero in Occidente. Lontano dal mondo, San Benedetto cercava l'essenziale ed il suo pensiero trasformò la civiltà occidentale e diede vita all'Europa cristiana! Rinunciò a tutto per vivere nell'austerità, diventando un modello di sviluppo per un intero continente!
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Benedetto nacque a Norcia nel 480, con una sorella gemella (Santa Scolastica). Proveniente da una famiglia aristocratica della gens Anicia, fu mandato a studiare a Roma dove la corruzione lo disgustò.
All'età di quindici anni decise di lasciare Roma per cercare Dio, sola cosa necessaria per lui, e per allontanarsi da questo mondo di peccato. Due anni dopo, con la sua nutrice Cirilla, partì per Affile, dove compì il suo primo miracolo, riparando un vaglio rotto dalla donna mentre preparava la farina. Continuò il suo viaggio, recandosi nella valle di Subiaco, dove conobbe un monaco di nome Romano che gli fornì l'abito monacale. Fu così che per tre anni andò a vivere in solitudine in una grotta sul Monte Taleo dove visse la sua prima lotta spirituale, provato da solitudine e tentazioni. Successivamente però sperimenterà la provvidenza divina, che non abbandona mai coloro che confidano in essa. La gente, infatti, cominciò a venire da lui nella grotta, per riceverne i saggi consigli, portandogli da mangiare ed altre cose utili per la sua vita solitaria. Benedetto decise allora di lasciare la sua vita da eremita per vivere in una comunità a Vicovaro. Qui i monaci chiesero a Benedetto di diventare il loro superiore, ma subito dopo tentarono di avvelenarlo, allora egli decise di ritornare a Subiaco nella sua solitudine, sotto lo sguardo di Dio.
Ma il santo eremita vide nuovi discepoli affluire in gran numero e lasciò nuovamente il suo eremo per fondare la prima comunità nella valle dell'Aniene. Restò lì per trent’anni e fondò tredici comunità monastiche, a Subiaco e Montecassino.
Intorno al 540, Benedetto scrisse una Regola di vita per le sue comunità, riassunta da questo famoso motto: Ora et Labora (Prega e lavora). Benedetto morì nel 549 e la sua festa è l'11 luglio.
Fu Papa San Gregorio Magno, monaco dell'Abbazia di Sant'Andrea a Roma, a scrivere la prima biografia di San Benedetto, nel 593-594, circa 30 anni dopo la sua morte. In quest'opera, intitolata Dialoghi, presenta San Benedetto come modello di santità, raccontando i miracoli da lui compiuti. Attraverso quest'opera San Gregorio fece conoscere non solo la vita, ma anche la Regola di San Benedetto. Questa regola fu allora presa come modello della vita religiosa, che fino ad allora era stata poco organizzata. Durante i secoli VIII e IX, Carlo Magno impose la Regola di San Benedetto in tutti i monasteri del suo Impero, creando così un motivo di unità per l'Europa del Medioevo.
Infatti, attraverso la rete dei monasteri, si stabilirono connessioni culturali in tutto il continente, creando un'identità culturale europea. È per questo motivo che San Benedetto è stato proclamato patrono d'Europa nel 1964 da Paolo VI.
La regola di San Benedetto è anche la regola dei cistercensi e dei trappisti. Nell'XI secolo l'ordine benedettino fu riformato e diede vita all'ordine cistercense. Successivamente, San Bernardo di Chiaravalle darà all'ordine un'enorme influenza.
Dopo la crisi del X secolo, nei secoli XI e XII la vita religiosa conobbe un notevole sviluppo ed un periodo eccezionale di fecondità. Fu questo il periodo della fondazione dei Premostratensi con San Norberto, dei Francescani e delle Clarisse con San Francesco d'Assisi e Santa Chiara, dei Domenicani con San Domenico, dei Certosini con San Bruno e dei Carmelitani, con Santa Teresa d’Avila.
Tutti questi ordini esistono ancora oggi. Quanto all'ordine benedettino, esso si è diffuso in tutti i continenti.
La medaglia di San Benedetto è un sacramentale, riconosciuto dalla Chiesa cattolica e dotato di grande potere di esorcismo e di liberazione dagli influssi demoniaci. La sua forza sta in Cristo stesso, che dona la medaglia alla Chiesa. È attraverso la fede in Gesù che la medaglia può agire. Fino al 1647 il pieno significato delle iscrizioni sulla medaglia rimase un mistero. In questa data, nell'abbazia di Metten in Baviera, fu scoperto un manoscritto risalente al 1415, che spiega i simboli incisi sulla medaglia.
La medaglia concede indulgenza incondizionata a tutti coloro che, al momento della morte, “la usano, la baciano o la tengono tra le mani con venerazione”.
L'intercessione di San Benedetto è riconosciuta potente ed efficace. In particolare ha un ruolo protettivo nei confronti di tutti e dei bambini. Nel corso dei secoli, numerose preghiere a lui rivolte sono state fonte di grandi grazie.
Hozana vi propone le più conosciute preghiere a San Benedetto :