Gregorio I, detto Gregorio Magno, fu papa della Chiesa cattolica dal 590 al 604. Nato a Roma nel 540, apparteneva ad una famiglia di spicco dell'aristocrazia romana. La sua famiglia era profondamente cattolica ed aveva un antenato papa: Felice III. Suo padre era un uomo molto pio e sua madre era Santa Silvia, protettrice delle madri dei sacerdoti. Con sua madre, Gregorio portava il cibo ai poveri, fin da bambino era anch’egli molto pio.
Dopo gli studi, divenne prefetto della città di Roma, all'età di 30 anni. La città stava attraversando un periodo molto difficile: peste, crisi economica e invasioni barbariche. In questo contesto, Gregorio dovette dimostrare le sue capacità come amministratore e governatore, nonché le sue doti diplomatiche e politiche. A 35 anni si rese conto che queste sue capacità non rispondevano alle vere domande che si era sempre posto sull’esistenza e sulla vita. Dopo aver resistito a lungo alla chiamata di Dio, decise di lavorare per l'eternità, conducendo una vita di abbandono e di rinuncia.
Gregorio rinuncia alla carriera, abbandona le funzioni amministrative, onori e ricchezze e sceglie la vita monastica. Con un altro monaco, Valenzio, fondò un monastero nella propria casa di famiglia, seguendo la regola di San Benedetto. Fu lì che iniziò la sua vita per Dio, dedicata interamente alla preghiera e alla salvezza. Ebbe una profonda vita mistica: estasi, visioni di angeli, della Vergine Maria e dello Spirito Santo.
Uomo di grande valore morale ed intellettuale, Gregorio sarà un elemento prezioso per la Chiesa. A sua grande sorpresa, il papa lo portò come apocrisario a Costantinopoli, per difendere gli interessi di Roma. Il giovane monaco si ritroverà, suo malgrado, immerso nel cuore degli intrighi della corte bizantina e delle dispute tra Roma ed il patriarcato di Costantinopoli. La sua missione durerà 6 anni. Nel 590 papa Pelagio II morì di peste e fu Gregorio ad essere eletto papa di Roma dal Senato. Egli intraprese la riforma della Curia romana, dando posto ai monaci benedettini, e fondò molti monasteri, imponendovi la regola benedettina.
Durante i suoi quattordici anni di pontificato, la situazione a Roma era catastrofica. Gregorio, pieno di compassione per gli abitanti, impiegherà tutte le sue energie per sistemare le cose. Un giorno, mentre la peste devastava Roma, decise di organizzare una processione per pregare affinché l'epidemia finisse. Il Papa vide l'Arcangelo San Michele in posa in cima al mausoleo dell'imperatore Adriano, nel gesto di riporre la spada nel fodero ed interpretò questa visione come la fine dell'epidemia, cosa che infatti avvenne.
Molto malato, il Papa trascorse gli ultimi 6 anni della sua vita a letto, realizzando le sue principali riforme dalla sua camera.
Nel 590 scrisse la Regola pastorale, che è una regola per i vescovi, e che servirà come base per la riforma della Chiesa. Gregorio I aveva l'intuizione che per riformare la morale bisognava partire dal papato, dall'episcopato e dalla Chiesa stessa.
Logorato dalla malattia, morì il 12 marzo 604 a Roma.
San Gregorio Magno sarà proclamato dottore della Chiesa cattolica e festeggiato il 3 settembre.
Insieme a Sant'Ambrogio, San Girolamo e Sant'Agostino, è uno dei quattro grandi padri della Chiesa d'Occidente.
San Gregorio Magno fu uno dei più grandi autori monastici ed i suoi scritti costituirono le basi della vita dei monaci occidentali fino al XVI secolo. Fra i suoi scritti ricordiamo:
San Gregorio fu il biografo di San Benedetto, morto trent'anni prima. San Gregorio ne promuoverà la regola, ancora sconosciuta, Ispirandosi anche ad autori greci come San Basilio Magno, San Pacomio e Giovanni Cassiano. Gregorio I elaborerà una regola molto equilibrata, rispondendo perfettamente alle esigenze dei monaci occidentali. La impose la prima volta nel proprio monastero, poi negli altri che riformò e fondò in tutta Italia. La regola di San Benedetto, unita a quella di Gregorio Magno, diedero origine all'Ordine dei Benedettini.
San Gregorio è noto anche per la riforma della liturgia e per quanto riguarda il canto ecclesiastico. Fin dalla tenera età i bambini saranno formati al canto liturgico. Durante il suo pontificato Gregorio I riorganizzò l'intero corso della liturgia. Sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, egli stesso scrisse inni e compose brani, ai quali abbiamo dato il nome di canti gregoriani. Il canto gregoriano sarà considerato il modello più perfetto della musica sacra, possedendo le qualità della santità, dell'universalità, della vera arte, al massimo grado. Queste qualità musicali fanno ancora oggi del canto gregoriano un canto unico, privo di ogni artificio.
" San Gregorio, tu sei stato un insigne pastore della chiesa di Cristo, con la tua vita hai effuso nel mondo la pietà e la dottrina cristiana.
Tu hai cercato di mostrare a tutti, credenti e non, il volto di Gesù, come umile e Buon Pastore!
Insegna a noi oggi, a metterci al servizio dei fratelli con semplicità di cuore, non cercando di mostrarci migliori agli occhi degli uomini, ma come realmente siamo agli occhi di Dio.
Guidaci nel cammino della vita, per giungere un giorno a contemplare quel tanto sospirato mistero di Dio.
San Gregorio stimolaci nel ricercare Cristo nel corpo consumato di un malato, negli occhi vuoti di un trasandato, nel viso oscuro di un peccatore, nell’accoglienza di un carcerato, nella vicinanza di un escluso, nell’aiutare uno meno fortunato di noi, nel nostro prossimo.
San Gregorio Magno prega per noi . "