San John Henry Newman

Biografia del cardinale John Henry Newman

John Henry Newman nacque il 21 febbraio 1801 a Londra, in una  famiglia anglicana poco praticante. Era il maggiore di 6 figli. All'età di 15 anni, ebbe un'esperienza spirituale che segnò la sua prima conversione: "avvenne un grande cambiamento nel mio pensiero, questa conversione concentrò tutto il mio pensiero su due soli esseri: me stesso e il mio creatore". Terminati gli studi a Ealing, entrò nel 1817 al Trinity College di Oxford e decise di dedicarsi a Dio. Nel 1824 fu ordinato diacono anglicano ed iniziò il suo ministero nella Chiesa di San Clemente.

Nel 1828 gli venne affidata la cura spirituale della parrocchia di St. Mary's a Oxford. Quattro anni dopo, terminato di scrivere il suo libro Gli ariani del IV secolo, nel quale cominciava l’attacco al liberalismo razionalistico dell’epoca, intraprese un lungo viaggio in Italia con l'amico Froude, ma in Sicilia si ammalò gravemente.

Durante la malattia ebbe un'altra esperienza spirituale profonda, sentendo di essere chiamato ad una grande missione.

Durante il viaggio di ritorno, in nave, compose la sua famosa poesia-preghiera Kindly light.

Tornato in Inghilterra, insieme a Froude, Pusey, John Keble, fondò il Movimento di Oxford (Oxford Movement), di cui divenne il capo. Fu per questo Movimento che scrisse i Tracts (gli Opuscoli), dove spiegava in chiave cattolica tutti gli articoli della fede anglicana, volendo trovare una “via media”, cioè una via di mezzo, fra anglicani e cattolici. La sua iniziativa fu criticata da tutti: dagli accademici e dai religiosi! Rinunciò al suo incarico come parroco nella Chiesa di St. Mary’s ed iniziò a maturare l'idea di convertirsi al cattolicesimo. Decise così di trasferirsi a vivere a Littlemore, con alcuni suoi amici.

Il 9 ottobre 1845 pronunciò la sua abiura, nelle mani del passionista beato Domenico della Madre di Dio, ed entrò ufficialmente a far parte della Chiesa cattolica

Circa un anno dopo, Newman si recò a Roma dove, nel 1847, venne ordinato presbitero. Nel dicembre dello stesso anno tornò in Inghilterra e fondò l'Oratorio di Maryvale, dedicato a Filippo Neri.

Nel 1851 fu nominato rettore dell'università cattolica di Dublino (Holy Trinity), restandovi per 7 anni. Nell'anno successivo assunse la direzione della rivista The Rambler (Il girovago).

Nel 1864 rispose alle accuse di Kingsley, redigendo l'Apologia pro vita sua, che gli permise di riguadagnarsi il rispetto in patria.

Gli ultimi anni di vita trascorsero in relativa tranquillità. Nel 1879, papa Leone XIII, facendosi interprete del desiderio unanime dei cattolici inglesi, lo ordinò cardinale. Morì l'11 agosto del 1890 a Edgbaston.

Sulla sua tomba fece incidere questa frase, sintesi del suo "vagabondaggio" (rambling) o, meglio, "pellegrinaggio": Ex umbris et imaginibus in veritatem, "dall'ombra e dai simboli alla verità".

Il cardinale John Henry Newman è stato dichiarato Venerabile da Giovanni Paolo II e proclamato beato  nel 2010 da Benedetto XVI.  Il 13 ottobre 2019 Papa Francesco ha celebrato la sua canonizzazione. È il primo inglese canonizzato, oltre a numerosi martiri, negli ultimi 500 anni. La sua festa è il 9 di ottobre.

Opera ed eredità del cardinale John  Henry Newman

John Henry Newman è uno dei più grandi pensatori cristiani del XIX secolo,  il suo pensiero ha influenzato il Concilio Vaticano II. Teologo, storico, filosofo, predicatore, romanziere, poeta e guida spirituale,  Newman è autore di più di quaranta opere. Tra i suoi libri figurano dodici volumi di sermoni ed anche una vasta corrispondenza, pubblicata in 32 grandi volumi. Alcuni dei suoi scritti furono tradotti in tedesco da Edith Stein. Nel 1990 il cardinale Joseph Ratzinger affermò che Newman è uno dei “grandi maestri della Chiesa”.

Newman fu particolarmente impegnato nell'istruzione dei giovani e molte organizzazioni studentesche cattoliche oggi sono chiamate "Newman Societies", o "Newman Centers", in suo onore.

Citazioni di San John Henry Newman

La santità:La santità è la grande meta. È una lotta e una prova”.

La Chiesa: “Non è la Chiesa che impone la fede ai fedeli, ma è la fede che li obbliga ad accettare la Chiesa”.

La vita cristiana: “Non siamo chiamati solo una volta, durante la nostra vita, Cristo ci chiama continuamente.  Ci chiama sempre più lontano, di grazia in grazia, di santità in santità”.

Essere cristiano è uno dei doni più meravigliosi e straordinari che ci siano al mondo”.

L'uomo e il suo Creatore: “Chiunque tu sia, Dio ti considera individualmente. Lui “ti chiama per nome”, ti vede e ti capisce per te stesso”.

Tutto è grazia: “Abituiamoci a considerare tutto ciò che possediamo come un dono di Dio, concesso senza essere meritato, e a rinnovarci giorno dopo giorno solo con la sua misericordia”.

Mettere Dio al centro delle nostre azioni: “Tutto ciò che facciamo deve quindi essere approvato dal Suo sigillo e dalla Sua firma”.

La Parola di Dio: “Non c'è un momento nella storia di Nostro Signore e Salvatore che non sia di insondabile profondità e che non offra materia inesauribile di meditazione”.

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