Gerardo Maiella nacque il 9 aprile 1726 a Muro Lucano, in Italia, ed era il più giovane di cinque figli. Suo padre era un umile sarto. Fin dalla tenera infanzia, troverà la sua gioia solo presso il tabernacolo, immerso in profonde preghiere, tanto che si dimenticava di mangiare. Orfano di padre all'età di dodici anni, fu affidato ad un sarto. Dopo quattro anni di apprendistato, Gerardo divenne il servitore di Monsignor Claudio Albini, vescovo di Lacedonia, che si mostrò duro e severo con lui, ma il giovane continuerà ad accettare tutte le punizioni per amore di Cristo. Gerardo viveva tutto assorto in Dio, quasi senza mangiare, e compiva miracoli sorprendenti: era posseduto dalla "follia della Croce".
Qualche anno dopo, sentendo dentro di sé una vera vocazione per la vita religiosa, Gerardo si presentò al convento dei cappuccini della sua città, ma fu rifiutato a causa della sua salute fragile. Il giovane non si scoraggiò ed all’età di 23 anni, nel 1748, finalmente entrò nella congregazione del santissimo Redentore, fondata nel 1732 da Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Pronuncerà i voti definitivi nel 1752. Nel monastero gli vennero affidati diversi incarichi: giardiniere, portinaio, cuoco, stalliere ed anche sagrestano, compito che gli permetteva di contemplare Cristo crocifisso. In ogni circostanza, Gerardo era gioioso, pronto all'obbedienza, condivideva i suoi beni con i più poveri e praticava diverse mortificazioni e devozioni. Fece scrivere sulla porta della sua cella la sua regola di vita: " qui si fa la volontà di Dio, come Dio vuole, e finché Lui vuole". Il frate redentorista era colmo di un’ardente carità verso il prossimo e fece numerose guarigioni inspiegabili. Aveva il dono della bilocazione, il dono di conoscere il futuro ed ottenne grazie di conversioni incredibili per i peccatori più duri.
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Fin da bambino, Gerardo fu colmato di grazie straordinarie: il suo angelo custode lo conduceva al santuario della Vergine Maria di Capodigiano. Nella Chiesa vedeva un bambino sorridergli e staccarsi dalla misteriosa Bella Signora per giocare con lui. Il bambino talvolta gli offriva un pezzo di pane bianco. Crescendo, comprese che quel bambino era il piccolo Gesù. All'età di otto anni, visto che non aveva ottenuto il permesso di fare la sua prima comunione, ricevette durante la notte la visita di San Michele Arcangelo, che gli portò la santa comunione che desiderava tanto.
Un giorno, quando Gerardo era al servizio del vescovo, dovette andare a cercare l’acqua al pozzo. Sfortunatamente, le chiavi della casa gli caddero nel pozzo. Il giovane corse in chiesa per prendere una statua di Gesù Bambino e la immerse nel pozzo. Quando la tolse dall’acqua, la statua teneva fra le mani le chiavi della casa del vescovo.
Si tratta del miracolo che ha fatto di San Gerardo Maiella il santo protettore delle donne incinte e dei bambini. Un giorno, il giovane religioso si trovava vicino a Oliveto Citra e visitava una famiglia: la famiglia Pirofalo. Quando li lasciò, la più giovane delle regazze seguì Gerardo che si era dimenticato un fazzoletto. Frate Gerardo le dirà di conservarlo perchè le sarà utile in futuro. Diventata adulta, questa stessa ragazza rischiava di morire durante il parto. Si ricorderà allora delle parole del frate e le donne presenti le posarono sulla pancia il famoso fazzoletto. Immediatamente, i dolori cessarono ed il bambino nacque sano e salvo. A partire da quel momento, San Gerardo verrà invocato per la salute delle donne incinte e dei bambini. Il santuario Materdomini a Roccapiemonte è dedicato alla Vergine e a San Gerardo Maiella ed è decorato con nodi colorati che simboleggiano le gravidanze senza problemi.
“ O glorioso san Gerardo che vedesti in ogni donna l'immagine vivente di Maria, sposa e madre di Dio, e la volesti, col tuo intenso apostolato, all'altezza della sua missione, benedici me e tutte le mamme del mondo. Rendici forti per mantenere unite le nostre famiglie; soccorrici nel difficile compito di educare cristianamente i figli; dona ai nostri mariti il coraggio della fede e dell'amore, affinché, sul tuo esempio e confortate dal tuo aiuto, possiamo essere strumento di Gesù per far divenire il mondo più buono e giusto. In particolare soccorrici nelle malattie, nel dolore e in qualsiasi bisogno; o almeno dacci la forza di accettare ogni cosa cristianamente affinché possiamo anche noi essere immagine di Gesù Crocifisso come lo fosti Tu.
Alle nostre famiglie dona la gioia, la pace e l'amore di Dio ”.
“ O Santissimo
Gerardo Maiella
che in vita non lesinasti
mai aiuto a tutti coloro che si
affidavano a Te, estendi la
Tua Santa protezione su tutte
le partorienti del mondo e
sostieni le madri della terra
nella crescita quotidiana della
loro prole. Aiutaci ad accettare
in silenzio, come Te, la volontà
di Dio, come Dio vorrà e per
quanto tempo piacerà
all'Altissimo.
Amen ”.
“ O San Gerardo Tu che col tuo potere ed aiuto, con le tue grazie e con l tuoi favori innumerabili cuori hai tirati a te, e sei diventato il consolatore di tanti afflitti, il sollievo di tanti poveri, il medico di tanti infermi; Tu che fai piangere di consolazione i tuoi devoti. Tu che rendi entusiasti di te popoli interi, fa che non sia io uno sventurato, che invocandoti non venga esaudito. Leggi nel mio cuore! vedi quanto soffro! leggi nella mia coscienza, nell'anima mia e sanami!... confortami! ... consolami!. .. Tu ben sai da quale sventura sia oppresso!... da quale malanno afflitto!... E come fai a vedermi così gemere ! così piangere ! senza muoverti di me a pietà? ... Gerardo! venga; venga presto il tuo soccorso! Gerardo, fa che io sia nel numero di coloro che ringraziando ti lodano! Fa che ti abbia sempre sulle labbra, come tanti! Quando avrai esaudito e consolato me, avrai lodi e ringraziamenti da coloro che mi amano e che penano per me...
Che ti costa il guarirmi? ... Non ·cesserò di chiamarti fino a tanto che non mi avrai pienamente esaudito. E’ vero, che non merito i tuoi favori, ma fallo per l'amore che porti a Gesù, per l'amore che porti a Maria.
Pater, Ave e Gloria ” .