L'arciduca Carlo d'Asburgo-Lorena nacque il 17 agosto 1887 nel castello di Persenbeug, in Austria. Figlio maggiore dell'arciduca Ottone Francesco d'Austria, a sua volta figlio del fratello minore dell'imperatore regnante, Carlo era lontano in linea di successione al trono imperiale ed era improbabile che potesse un giorno regnare.
Ricevette una buona educazione e crebbe come devoto cattolico e, non essendo destinato ad assumere un alto potere politico, non ricevette nessuna formazione specifica riguardo agli affari di stato. Quando suo padre divenne ufficiale dell'esercito austro-ungarico e fu inviato a Praga con il suo reggimento tra il 1906 e il 1908, Carlo proseguì gli studi di diritto e scienze politiche, parallelamente agli obblighi militari. Nel 1911 sposò la principessa Zita di Borbone-Parma. Poco prima del matrimonio, ebbe un'udienza con Papa Pio X che fece una sorprendente dichiarazione prevedendo la sua futura ascesa al trono.
Dopo l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, il 28 giugno 1914, l'arciduca Carlo divenne erede al trono. Il suo prozio, l'imperatore Francesco Giuseppe, iniziò quindi a preparare il giovane agli affari di stato. Quando Francesco Giuseppe morì, nel novembre 1916, l'arciduca Carlo salì al trono, diventando imperatore Carlo I d'Austria, IV d'Ungheria e III di Boemia.
Nel 1917 iniziò segretamente i negoziati di pace con la Francia che non ebbero successo. Le difficoltà aumentavano, l’Impero austro-ungarico viveva disordini interni e forti tensioni tra le etnie che lo componevano. Per quanto riguarda la politica interna, nonostante la difficile situazione, l'imperatore attuò una legislazione sociale ispirata alla dottrina cristiana. Per quanto riguarda la politica estera, la sua azione a favore della pace permise di porre fine al conflitto, evitando una guerra civile che avrebbe provocato migliaia di morti.
L'11 novembre 1918 l'imperatore emanò (sotto costrizione) un proclama in cui riconosceva il diritto del popolo austriaco a determinare una nuova forma di governo e «rinunciò ad ogni partecipazione all'amministrazione dello Stato» senza però abdicare. Due giorni dopo fece un proclama simile per l’Ungheria. Il 12 novembre venne fondata la Repubblica Indipendente di Germania-Austria, seguita il 16 novembre dalla Repubblica Democratica Ungherese. L'imperatore partì per la Svizzera e pubblicò il Manifesto di Feldkirch, in cui denunciava le decisioni dell'Assemblea nazionale. In risposta, il parlamento austriaco approvò la legge asburgica che vietava permanentemente agli imperatori Carlo e Zita di tornare in Austria e confiscava tutte le loro proprietà. Dopo due tentativi di riconquistare il trono ungherese, la coppia imperiale fu esiliata a Madeira, dove i loro sette figli li raggiunsero due mesi dopo. Ma le loro condizioni di vita erano estremamente modeste e l'imperatore Carlo trascorse gli ultimi anni della sua vita cercando di restaurare la monarchia.
Nel 1922 contrasse una bronchite che degenerò rapidamente in polmonite. Subì due attacchi di cuore e morì a Funchal il 1 aprile 1922 alla presenza della moglie (che era incinta) e di suo figlio, il principe ereditario Otto, di nove anni. Il suo corpo giace ancora sull'isola di Madeira, nonostante i tentativi di trasferirlo nella cripta imperiale asburgica a Vienna. L'imperatrice Zita, invece, morì a Zizers in Svizzera il 14 marzo 1989.
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La causa di beatificazione di Carlo I d’Austria fu aperta nell'arcidiocesi di Vienna nel 1949, dove furono raccolte le testimonianze della sua santità. Nell'ambito del processo, la sua tomba fu aperta, nel 1972, e il suo corpo venne trovato incorrotto.
Il 3 ottobre 2004, Papa Giovanni Paolo II proclamò beato Carlo d'Asburgo, dicendo: “Il dovere decisivo del cristiano consiste nel cercare la volontà di Dio in tutte le cose, nel riconoscerla e nel seguirla. L'uomo di stato ed il cristiano Carlo I d'Austria si poneva quotidianamente questa sfida. Era un amico della pace. Ai suoi occhi la guerra sembrava una cosa orribile. Giunto al potere nel tumulto della prima guerra mondiale, cercò di promuovere l'iniziativa di pace del mio predecessore Benedetto XV. Fin dall'inizio l'imperatore Carlo concepì il suo ufficio come un sacro servizio ai suoi sudditi. La sua preoccupazione principale era quella di seguire la vocazione del cristiano alla santità anche nella sua azione politica. Ecco perché per lui l’assistenza sociale era così importante”.
Oggi il Beato Imperatore Carlo d'Austria o Beato Carlo d'Austria si festeggia il 21 ottobre, giorno del suo matrimonio con Zita.
Nel 2008 è stato riconosciuto un secondo miracolo, per intercessione del beato Carlo d'Austria, fatto che ha aperto la strada alla futura canonizzazione.
Una suora orsolina stigmatizzata, Madre Vicencia Fauland, profetizzò che l'arciduca Carlo avrebbe sofferto molto e sarebbe stato violentemente attaccato. Questa suora viveva in Ungheria, a Sopron, dove il giovane Carlo trascorse parte della sua infanzia, e predisse anche che un giorno sarebbe diventato imperatore. Dal 1895 attorno a lei si formò un gruppo di preghiera che sostenne il giovane Carlo con la preghiera ed i sacrifici.
Dopo la morte dell'imperatore Carlo d'Austria, questo gruppo di preghiera costituì la Lega di preghiera per la pace tra i popoli dell'imperatore Carlo I d'Austria e presentò la causa di beatificazione. La comunità di preghiera venne riconosciuta dalla Chiesa nel 1963.
La prima missione della Lega di Preghiera è quella di perpetuare la preghiera dell'Imperatore Carlo che, durante la sua vita e attraverso la sua morte, promosse e rafforzò la fede di molte persone. L'altra missione della Lega di Preghiera è quella di sostenere la causa di canonizzazione del Beato Carlo I d'Austria, chiamato anche Imperatore della Pace. I membri della Lega di Preghiera si impegnano a vivere seguendo l'esempio del Beato Carlo, facendo la volontà di Dio, cercando la pace in tutti gli ambiti della vita e riparando gli atti contrari alla pace.
"Padre celeste, nella persona del beato Carlo, imperatore d'Austria, hai donato alla tua Chiesa ed al popolo di Dio l'esempio di una vita di discernimento e di spiritualità, in un cammino di convincente coraggio. Le sue azioni pubbliche di imperatore e di re, così come la sua vita come capofamiglia, si basarono saldamente sugli insegnamenti della fede cattolica. Il suo amore per l'Eucaristia crebbe nei momenti di prova e lo aiutò ad unirsi al Sacrificio di Cristo, nel sacrificio della propria vita per la pace. L'imperatore Carlo onorò la Madre di Dio, recitando il Rosario per tutta la vita. Rafforzami, per sua intercessione, quando lo scoraggiamento, la pusillanimità, la solitudine, l'amarezza e la depressione mi turbano ed aiutami a servire i fratelli e le sorelle senza egoismo, secondo la Tua volontà. Ascolta ed esaudisci la mia richiesta... (formula qui la tua intenzione).
Concedi al Beato Carlo d'Austria l'onore della canonizzazione, per la gloria del Tuo Nome, quello della Beata Vergine Maria e che la Tua Chiesa sia benedetta.
Amen."