Maria Goretti, detta Marietta, nacque il 16 ottobre 1890 a Corinaldo, nelle Marche.
I Goretti, in cerca di un’occupazione, si trasferirono nel Lazio dove, assieme ai Serenelli, una famiglia amica, vengono assunti dal conte Attilio Mazzoleni per lavorare le sue terre di Ferriere di Conca.
Quando suo padre, Luigi Goretti, morì di malaria, la collaborazione coi Serenelli si fece più stretta. Alessandro, ultimogenito dei Serenelli, appena diciottenne, tentò diversi approcci nei confronti della piccola Maria, che raggiunsero il culmine il 5 luglio 1902, quando, con la scusa di farsi rammendare degli abiti, Alessandro attirò Maria dentro casa sua e tentò di violentarla. Ma Maria si difese e gridando gli disse: “Smettila, é peccato, andrai all'inferno! Dio non vuole queste cose!” Di fronte alle grida e ai tentativi di difendersi della giovane, Alessandro la trafisse 14 volte con un punteruolo. Sentendo le urla, i vicini accorsero rapidamente e chiamarono sua madre Assunta, che si trovava nei campi, ed in seguito i gendarmi. Maria venne portata in ospedale a Nettuno, mentre Alessandro sarà portato in prigione.
La bambina subirà un'agonia terribile in ospedale, piena di coraggio sopporterà la sua sofferenza ed esprimerà anche la sua gioia nel veder arrivare il sacerdote: "Tu mi porti Gesù", "Sì Maria", le rispose, "ma come Gesù ha perdonato i suoi carnefici, tu perdoni colui che ti ha fatto del male?". Maria, dopo una breve esitazione, rispose: "Sì, per amore di Gesù, lo perdono e voglio che un giorno sia con me in Paradiso".
Maria ricevette allora la comunione, l'estrema unzione ed una medaglia dei Figli di Maria. Poche ore dopo, il 6 luglio 1902, morì serenamente.
Durante il processo di Alessandro, Assunta Goretti, dichiarò: "Signor Giudice, io perdono l’assassino di mia figlia dal profondo del cuore".
Alessandro Serenelli venne condannato a trent'anni di reclusione, essendo sfuggito all'ergastolo solo perché minorenne, ed incarcerato nel penitenziario di Noto, in Sicilia. Era un prigioniero difficile, temuto anche dai suoi compagni di cella e dalle guardie.
Tuttavia, il suo cuore indurito si convertì quando, nel 1910, fece un sogno: vide Maria in un giardino che gli porgeva dei fiori. In quel momento nacque in lui la scintilla del pentimento. Poco dopo ricevette la visita del vescovo della diocesi che gli disse: "Alessandro, mi è sembra che forse c’è qualcosa che non sai: una cosa molto importante. Sai che prima di morire, Maria ti ha perdonato?"
Alessandro si mise a piangere amaramente, tenendosi il viso tra le mani. Il vescovo lo lasciò singhiozzare e poi ricevette la sua confessione e, di fronte al suo sincero pentimento, gli diede l'assoluzione: "E io ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
Da quel momento in poi, l'atteggiamento di Alessandro cambiò radicalmente: pregava e leggeva la Bibbia, divenne di carattere calmo e gradevole e trascorse i restanti diciannove anni in prigione comportandosi in modo esemplare.
Nel 1929 Alessandro venne liberato e, cinque anni dopo, suonò alla porta di Assunta Goretti, e le disse: "La mia redenzione non sarà completa se non ottengo il tuo perdono. Assunta, riuscirai mai a perdonarmi?” Lei rispose: "Figlio mio, la mia Marietta ti ha perdonato, Dio ti ha perdonato, anch'io ti perdono". In seguito, Alessandro divenne membro del Terz'Ordine Francescano e giardiniere in un convento cappuccino. Morì il 6 maggio 1970, all'età di 87 anni, nel convento di Macerata, lasciando un testamento molto toccante.
Maria Goretti fu canonizzata vergine e martire il 24 giugno 1950 da papa Pio XII. Una folla impressionante si radunò quel giorno in Piazza San Pietro, compresa sua madre. Per la prima volta, una madre assistette alla canonizzazione della propria figlia.
Maria Goretti si festeggia il 6 di luglio ed è la patrona della giovinezza e della purezza.
O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che,
morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a
superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto
dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande
amore verso i nostri fratelli.
Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso
martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo
in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie
per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna.
In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore.. (esprimerla)
Amen.
Bambina di Dio, tu che hai conosciuto presto
la durezza e la fatica, il dolore e le brevi gioie della vita;
tu che sei stata povera e orfana, tu che hai amato il prossimo
facendoti serva umile e premurosa; tu che sei stata
buona e hai amato Gesù sopra ogni altra cosa;
tu che hai versato il tuo sangue per non tradire il Signore;
tu che hai perdonato il tuo assassino, intercedi
e prega per noi, affinché diciamo sì al disegno
di Dio su di noi.
Ti ringraziamo, Marietta, dell’amore per Dio e per
i fratelli che hai seminato nel nostro cuore.
Amen.
Salve, o soave ed amabile santa! Martire sulla terra ed Angelo in cielo! Dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo; sul tuo volto virgineo è la forza dell’amore, la costanza della fedeltà allo sposo divino; tu sei sposa di sangue, per ritrarre in te l’immagine di Lui. A te, potente presso l’agnello di Dio, affidiamo questi i nostri figli e figlie. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi. A te i padri e le madri ricorrono, affinché tu li assista nella loro missione educativa. In te per le nostre mani trova rifugio la fanciullezza, e la gioventù tutta, affinché sia protetta da ogni contaminazione e possa incedere per il cammino della vita nella serenità e nella letizia dei puri di cuore. Così sia.