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Il Giovedì Santo

Il Giovedì Santo

Celebrato durante la Settimana Santa, il Giovedì Santo segna l'inizio del Triduo Pasquale, cioè i tre giorni prima della Pasqua, che celebrano la Passione, la MorteRisurrezione di Cristo nella gloria!

Scopriamo il significato del Giovedì Santo per i cristiani, la sua celebrazione ed infine le preghiere da recitare in questo giorno santo!

Cosa celebrano i cristiani il Giovedì Santo?

Il Giovedì Santo è un giorno molto speciale per i cristiani! Celebrato nel mezzo della Settimana Santa, questo giorno commemora l'istituzione del sacramento dell'Eucaristia durante l'Ultima Cena di Cristo, poco prima del suo arresto e della sua crocifissione.

Tre evangelisti - Matteo, Marco e Luca - raccontano l'Ultima Cena: mentre Gesù ed i suoi discepoli sono riuniti nel Cenacolo, Gesù prende il pane e il vino, e - dopo averli benedetti - li offre ai discepoli proclamando: "Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati." (Matteo 26: 26-28)

Durante questa Santa Cena, Gesù si inginocchia davanti a ciascuno dei suoi discepoli e lava loro i piedi, assumendo così il ruolo del servo. 

Di fronte alla loro incomprensione, Gesù spiega: "Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Questo è un esempio che vi ho dato perché anche voi possiate fare come io ho fatto per voi". (Giovanni 13: 13-15). 

Ecco perché ancora oggi, durante la messa vespertina del Giovedì Santo, la Chiesa ripete questo gesto di Gesù.

La sera, dopo questa cena, Cristo si reca nell'orto degli ulivi, che sarà il luogo del suo arresto. Dopo la Messa in Coena Domini, l'altare viene spogliato, il tabernacolo lasciato aperto, i crocifissi velati. I fedeli sono invitati a pregare restando svegli fino a tarda notte, per restare accanto a Cristo, che vive la sua agonia nell'orto degli ulivi.

Come si svolgono le celebrazioni del Giovedì Santo?

La Chiesa cattolica celebra due riti specifici il Giovedì Santo: la Messa Crismale e la Messa dell'Ultima Cena (Messa in Coena Domini).

La Messa crismale

La Messa crismale, il cui nome deriva dal greco krisma che significa olio, è celebrata dal vescovo della diocesi e da diversi sacerdoti. Durante questa Messa avviene la consacrazione del Sacro Crisma, l'olio santo usato per benedire i nuovi battezzati durante la Veglia Pasquale. Quest’olio viene utilizzato durante tutto l'anno per i battesimi e le cresime.

Il vescovo benedice anche altri oli santi, come quello per amministrare il sacramento degli infermi.

Durante la Messa crismale, i sacerdoti presenti rinnovano le loro promesse sacerdotali. 

La Messa in Coena Domini

La Santa Messa nella Cena del Signore (Coena Domini in latino) commemora l'istituzione dell'Eucaristia e il rito della lavanda dei piedi, raccontato dall’evangelista Giovanni.

Le letture della messa ci invitano a meditare su questi due eventi.

La lettera di San Paolo ai Corinzi racconta l’Ultima Cena del Signore e l’istituzione dell’Eucaristia"il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga». 

(1 Corinzi 11:23-26).

Il Vangelo racconta l’episodio della lavanda dei piedi"Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto. Si avvicinò dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: “Tu, Signore, lavare i piedi a me?” Gesù gli rispose: “Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo"

(Giovanni 13: 3-7)

La Messa dell'Ultima Cena rappresenta l'ultima Messa prima della Veglia Pasquale: al termine di questa celebrazione, il Santissimo Sacramento viene esposto per l'adorazione e, la sera, il tabernacolo viene lasciato vuoto

Le campane suonano un'ultima volta, prima di suonare a festa per Pasqua!

Il Giovedì Santo

Il Giovedì Santo ci ricorda i fondamenti della nostra fede

La liturgia del Giovedì Santo apre il Triduo Pasquale con la celebrazione dell’Ultima cena del Signore, perché Gesù porti a compimento le antiche promesse dei profeti, celebrando con i suoi apostoli la Pasqua. E’ in quella notte che Gesù compie il gesto della lavanda dei piedi, per rendere chiaro con questo segno che Egli è venuto per servire, non per essere servito, e per dare la Sua vita, perché ognuno di noi possa donarla come Lui. 

Questo episodio ci mostra una profonda intimità con Gesù che dà il suo corpo e il suo sangue per noi. La lavanda dei piedi, altamente simbolica, ci mostra che cosa dobbiamo fare in quanto cristiani e la nostra missione su questa terra!

Dopo la lavanda dei piedi, Gesù proclama: "Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio". (Giovanni 15:15)

Entriamo dunque in questo rapporto di intimità con Gesù, con la grazia di poter vivere questi momenti dell'ultima cena e della lavanda dei piedi!

 

Preghiera del Giovedì Santo: consacratevi a Gesù!

"O Gesù! Vittima dell'amore, che tu ci doni così generosamente in questo Mistero, anch'io voglio donarmi totalmente a te. Ti offro e ti dedico il mio corpo e la mia anima, i miei pensieri, le mie parole e le mie azioni. Vorrei solo vivere per amarti, per adorarti, per glorificarti. Voglio che tutto in me appartenga a te senza riserve. È vero, mio Salvatore, che la mia offerta è indegna di te: non sono che un servo inutile; ma se ti do poco, ti do almeno tutto ciò che posso darti, e so che avrai riguardo per i desideri del mio cuore. Vorrei renderti incessantemente adorazioni degne di te, ma, non potendo farlo, ti offro, per compensare la mia impotenza, gli omaggi che ricevi dagli Angeli, dai Santi e dalle anime giuste che fanno quaggiù le delizie del tuo Cuore.

O Gesù, ti supplico con le preghiere e i meriti di tutti gli adoratori del tuo Sacramento, fa' che tutta la mia felicità sia di adorarti nella Santa Eucaristia come mio Dio, di obbedirti come al mio Re, di imitarti come mio Modello, di seguirti come mio Pastore, di amarti e rispettarti come mio Padre, per unirmi inseparabilmente a te come al bene sovrano della mia anima. Amen".