Grande festa cattolica istituita da Papa Pio XI nel 1925, la festa di Cristo Re dell'Universo celebra la regalità di Cristo, che si manifesta nel mistero pasquale. Inizialmente celebrata l'ultima domenica di ottobre, si svolge oggi, a fine novembre, e chiude così il calendario liturgico, aprendoci alla dimensione escatologica del regno di Cristo, come lo ripetiamo nella preghiera del Padre Nostro: "Venga il tuo regno"!
Istituita da Papa Pio XI all'inizio del XX secolo, l'obiettivo primario della festa di Cristo Re era quello di affermare la regalità di Cristo come "regno sociale" e combattere così il crescente secolarismo e la perdita di potere della Chiesa nella società. Dopo la riforma del Concilio Vaticano II, questa festa cambiò il suo orientamento liturgico e prese il nome di "Festa di Cristo Re dell'Universo": la regalità di Cristo fu presentata più nella sua dimensione escatologica, cioè alla fine dei tempi.
La revisione della liturgia ha trasformato profondamente il senso della festa di Cristo Re. La Chiesa afferma oggi che è attraverso il mistero pasquale che Cristo stabilisce il suo regno, che troverà il suo vero compimento solo alla fine dei tempi, quando Gesù "tutto affida al Padre" (Prefazio alla Messa).
La Chiesa sottolinea anche che, attraverso la risurrezione di Cristo, tutta la creazione è ricapitolata.
Collocata al termine dell'anno liturgico, questa festa ci apre ad una nuova dimensione: quella dell'attesa dell'instaurazione del regno di Cristo su tutta la creazione. Infatti, dopo la risurrezione, siamo negli ultimi tempi e aspettiamo l'ultima venuta!
Nella sua lettera ai Colossesi, San Paolo definisce così la regalità di Gesù: "Egli è l'icona del Dio invisibile, il primogenito in relazione a tutte le creature. È in Lui che tutto è stato creato in cielo e sulla terra, visibile e invisibile. Tutto è creato da Lui e per Lui. Egli è prima di tutto esseri e tutto è mantenuto in Lui. Egli è anche il Capo del Corpo che è la Chiesa. Egli è il principio, il primogenito dei morti, poiché doveva avere il primato in tutto" (Colossesi 1: 15-18).
Ma, come ci ricorda Gesù lungo tutto il suo cammino sulla terra, "Cristo non ha dovuto soffrire prima questo, per entrare nella sua gloria?" (Luca 24: 25); "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per la moltitudine" (Marco 10: 45).
Così, la regalità di Cristo unisce la gloria alla croce!
Nel giorno della festa di Cristo, Re dell'Universo, celebriamo la regalità di Cristo, figlio di Dio e salvatore, re della creazione; ma anche quella di Gesù, servo rinunciato per i nostri peccati.
La solennità di Cristo Re dell'Universo, celebrata al termine dell'anno liturgico, collega la regalità di Gesù nella sua dimensione escatologica con il mistero della croce.
Tutta la liturgia insiste su questa dualità, esprimendo così che la regalità di Cristo deriva dalla Pasqua di Gesù: "Tu hai consacrato l'eterno Sacerdote e Re dell'universo tuo Figlio Unigenito, Gesù Cristo, nostro Signore, perché si offra sull'altare della Croce come vittima pura e pacifica, per compiere i misteri della nostra redenzione. e che, dopo aver sottomesso al suo potere tutte le creature, consegna nelle mani del tuo potere sovrano un regno senza limiti e senza fine: regno della vita e della verità, regno della grazia e della santità, regno della giustizia, dell'amore e della pace" (Prefazio all'Ufficio).
Nel Vangelo di Matteo, Gesù prepara ai suoi discepoli la scena del suo ritorno alla gloria alla fine dei tempi: "Egli separerà gli uomini gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri: porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua sinistra" (Matteo 25: 32,33).
Con l'evangelista san Giovanni, rileggiamo la scena del giudizio di Cristo davanti a Pilato: "La mia regalità non viene da questo mondo [...] no, la mia regalità non viene da qui" (Giovanni 18: 36).
Infine, l'anno C ci porta a meditare sulla scena della crocifissione, con il buon ladrone che chiede a Gesù: «Ricordati di me quando sarai nel tuo regno» (Luca 23: 42).
Così, tutta la liturgia della festa di Cristo Re dell'Universo ci fa meditare sulla regalità di Cristo che non è quella del mondo, ma che ha come sorgente "l'altare della croce".