San Michele Arcangelo è celebrato dalla Chiesa cattolica il 29 settembre, ma anche l'8 maggio. Istituita in seguito alla dedicazione di una basilica del V secolo in onore di San Michele, la festa religiosa del 29 settembre fu poi ripresa per celebrare i tre santi arcangeli: Michele, Raffaele e Gabriele.
Chi è San Michele Arcangelo? Perché celebrare i santi arcangeli? Scopriamo tutto su questa grande festa.
Secondo la tradizione cristiana, gli angeli e gli arcangeli sono creature spirituali create da Dio. Il termine angelo significa "mandato da Dio", quindi essi sono messaggeri celesti. Gesù, con le sue parole, affermò ripetutamente l'esistenza degli angeli: "Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico: nei cieli i loro angeli stanno incessantemente alla presenza del Padre mio che è nei cieli". (Matteo 18: 10)
Gli angeli vengono classificati in nove cori o schiere, ordinati secondo una specifica gerarchia. Tra gli angeli, gli arcangeli svolgono una missione speciale per gli uomini. San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa, ci rivela che sono gli arcangeli ad avere la responsabilità di "proclamare i più grandi misteri".
Papa Francesco definisce così il ruolo degli angeli: "Gli angeli e noi abbiamo la stessa vocazione: quella di cooperare al piano di salvezza di Dio". Per partecipare a questo piano, i tre arcangeli principali hanno ciascuno una missione specifica, che ci è dato di conoscere leggendo la Bibbia.
I nomi dei tre arcangeli principali - San Michele, San Raffaele e San Gabriele - ci sono rivelati nella Bibbia. Nell'Antico e nel Nuovo Testamento, gli arcangeli sono ripetutamente inviati da Dio per consegnare messaggi e annunciare eventi futuri. Questi inviati celesti hanno ciascuno una missione particolare:
La tradizione della Chiesa cattolica lo presenta come nostro protettore e difensore contro i demoni, e lo chiama "principe della milizia celeste".
San Michele Arcangelo, il cui nome "Quis ut Deus?” latino significa "Chi è come Dio?", è chiamato "principe degli angeli", perché è l'angelo più bello e potente del cielo.
È anche chiamato anche "capo delle legioni celesti", a causa del suo ruolo decisivo nella lotta contro le forze del male. È anche rappresentato come un cavaliere alato, armato di una spada, che uccide un drago, che rappresenta il diavolo.
Durante una benedizione della statua di San Michele nei giardini vaticani, Papa Francesco ha definito il suo ruolo particolare come segue: "L'Arcangelo Michele sta combattendo per ripristinare la giustizia divina. Egli difende il popolo di Dio dai suoi nemici e specialmente dal nemico per eccellenza: il diavolo. E san Michele vince perché in lui è Dio che agisce".
La celebrazione dei santi arcangeli: San Michele, San Raffaele e San Gabriele
La festa dei santi arcangeli, il 29 settembre, si deve alla sua origine all'apparizione di San Michele sul Monte Gargano in Italia, l'8 maggio 492. Fu poi costruita una chiesa in onore di San Michele, sul luogo di questa apparizione. Trent'anni dopo, la solenne dedicazione di questa chiesa, il 29 settembre, è l'occasione per la Chiesa cattolica di istituire ufficialmente questa data come festa dei tre santi arcangeli.
La celebrazione dei 3 arcangeli - Michele, Gabriele e Raffaele - il 29 settembre è un'opportunità per la Chiesa cattolica di concentrarsi su Dio, "creatore del cielo e della terra, dell'universo visibile e invisibile" (Credo niceno di Costantinopoli).
Attraverso di loro, celebriamo tutti gli angeli del cielo ed è per noi un'opportunità di meditare sulla loro presenza viva in tutta la storia della nostra salvezza.
Gli angeli, infatti, pur essendo esseri spirituali, sono creature di Dio allo stesso modo nostro. Ci precedono nella contemplazione e nell'adorazione di Dio. In ogni Messa, al momento dell'Eucaristia, si uniscono a noi nel glorificare Dio e lodarlo. Essi costituiscono "l'immensa folla degli adoratori di Dio" (Messale Romano).
Celebrare gli arcangeli è per noi un'opportunità di imitarli: a loro immagine, siamo adoratori e messaggeri di Dio!
La prima lettura della Messa del 29 settembre onora San Michele Arcangelo, leggendo l'Apocalisse di San Giovanni. (Apocalisse 12: 7,8).
La lettura del Vangelo di San Giovanni sottolinea la moltitudine degli angeli, lodando Dio con noi: "Amen, amen, io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo". (Giovanni 1: 51)
Devozione e preghiera a San Michele Arcangelo
La devozione a San Michele Arcangelo si diffuse per la prima volta in Oriente a partire dal IV secolo, prima di diffondersi in Occidente alla fine del V secolo. Nel 492, in seguito alla sua apparizione, fu costruito in Italia un santuario dedicato al principe degli arcangeli e gli è attribuita anche la protezione di Roma dalla peste nel 590.
In Francia, la devozione a San Michele si sviluppò durante il regno di Clodoveo: a quel tempo gli fu dato il titolo di "principe del popolo franco" e "protettore celeste". Nell'VIII secolo, l'arcangelo apparve al Mont Tombe - ora Monte-Saint-Michel - per chiedere la costruzione di un santuario. La tradizione dei guerrieri divenne poi quella di chiedere la benedizione di San Michele prima delle battaglie: la vittoria di Carlo Martello contro i Saraceni è attribuita all'aiuto di San Michele!
La devozione a San Michele si diffuse grazie a Giovanna d'Arco, che ascoltò la sua voce a Domrémy. Il principe degli angeli apparve anche ai bambini di Fatima e insegnò loro questa preghiera: "Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo. Chiedo perdono per tutti coloro che non credono, che non adorano e che non vi amano”.
Non esitiamo ad implorare la sua protezione!
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta:
sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio.
Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu,
Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio,
incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen.