L'Annunciazione nella Bibbia, nel Vangelo di Luca, dà vita al mistero dell'incarnazione. L'Arcangelo Gabriele, inviato da Dio, viene ad annunciare a Maria, ancora vergine, che sta per dare alla luce il Figlio di Dio, il Messia che tutti aspettano. Questo passo biblico testimonia che Gesù, generato dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria, è quindi vero Dio e vero uomo, il mistero che è il cuore stesso del cristianesimo. Per tradizione, l’Annunciazione viene celebrata il 25 marzo, nove mesi prima della nascita di Cristo.
"Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.".
Con questa frase, l'Arcangelo Gabriele saluta Maria, ma lo fa in un modo speciale. La invita a gioire della notizia che sta per darle cercando di rassicurarla, visto che Maria che potrebbe spaventarsi davanti ad una simile apparizione - e soprattutto da una tale notizia.
Non temere, Maria, e al contrario gioisci! Per quanto incredibile possa essere questo annuncio, per quanto sconvolgente sia questa rivelazione, Maria viene invitata a gioire.
Maria, anche se non capisce completamente e pone delle domande all'Angelo su come questo possa accadere, sa che questo annuncio è una benedizione, infatti lei stessa dirà alla cugina Elisabetta, durante l'episodio della visitazione, nel suo Magnificat: "D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata". (Luca 1: 46-55)
Quando Dio ci chiama, quando ci invita, anche se ci sconvolge, stravolge tutti i nostri piani: non abbiamo paura, come fece Maria, e gioiamo!
Il Fiat di Maria - "Sia fatto" - è la risposta della Vergine alla chiamata del Signore. Questo è il suo "Sì" che si abbandona totalmente alla volontà di Dio, con fiducia e fede. È la porta che Maria apre perché si compiano le Scritture e ci arrivi in dono il Salvatore.
È arrendendoci a Dio, dando priorità alla sua volontà e non alla nostra, che permettiamo che accadano grandi cose. Questa accettazione totale e piena di fiducia - anche di fronte alle cose incomprensibili - è la stessa che Gesù ci mostra nell'Orto degli Ulivi prima della sua Passione: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà." (Luca 22: 42)
Anche noi siamo invitati a fidarci della volontà di Dio e chiediamo la forza e la fede per accettarla ogni volta che recitiamo il Padre Nostro: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".