I Re Magi

La festa dell'Epifania celebra l'arrivo dei Magi a Betlemme, venuti ad adorare il Bambino Gesù e ad offrirgli dei doni. 

Da dove viene questa tradizione, celebrata subito dopo il Natale

Chi sono i Re Magi e cosa sappiamo di loro?

 

Perché l'Epifania è chiamata la Festa dei Re Magi

La festa cristiana dell'Epifania celebra la venuta dei Magi a Betlemme e trova  la sua origine nella Bibbia stessa.

In origine, l'Epifania era la celebrazione della "manifestazione di Dio" agli uomini in tre eventi: l'adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù e le nozze di Cana. Tuttavia, la tradizione occidentale ha conservato per il 6 gennaio solo l’adorazione dei Re Magi, posizionando gli altri due eventi in altre date del calendario liturgico.

Chi sono i Magi?

I Re Magi nella Bibbia

L’Epifania viene dal racconto biblico dell'evangelista San Matteo, che ci offre il racconto della venuta dei Magi a Betlemme: "Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese”. (Matteo 2:1-12).

Notiamo che questo passo dà poche informazioni sui Magi: San Matteo non specifica che fossero re, o chi e quanti fossero e nemmeno da dove venissero.

Tre saggi: Gaspare, Baldassarre e Melchiorre

La tradizione popolare si è occupata di colmare le informazioni mancanti sui magi! Così, dal VI secolo, si dice che i Magi che vennero ad adorare Cristo si chiamassero Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. A loro è stato dato il titolo di re, in riferimento al Salmo 72 della Bibbia: "I re di Tarsis e delle isole gli pagheranno il tributo, i re di Seba e di Saba gli offriranno doni; tutti i re gli si prostreranno davanti, tutte le nazioni lo serviranno".

Infine, se la tradizione ha conservato "tre saggi", è perché il numero tre è molto simbolico nella fede cristiana, poiché si riferisce alla "totalità”, alla “pienezza". 

I tre saggi, rappresentanti di tre continenti - Asia, Africa ed Europa - rappresentano così tutti i popoli della terra. Il numero 3 dei Magi evoca anche le tre età della vita: la rappresentazione di Melchiorre è spesso quella di un vecchio con la barba lunga. Infine, i tre doni che portano - oro, incenso e mirra - si riferiscono al Dio tre volte santo, alla pienezza della sua santità ed anche  il numero di doni portati (oro, incenso e mirra) che ha perpetuato l'idea che i Re Magi fossero davvero tre!

I doni dei Magi

I Magi offrono ciascuno un dono diverso a Gesù - oro, incenso e mirra - la cui dimensione è altamente simbolica. Jacopo da Varazze (1230-1298), domenicano e arcivescovo di Genova, descrisse così i tre Magi e spiegò così il significato dei loro doni: "Il primo dei Magi si chiamava Melchiorre, era un vecchio coi capelli bianchi e con una lunga barba. Egli offrì oro al Signore come al suo re, oro che significava la regalità di Cristo. Il secondo, di nome Gaspare, giovane, imberbe, coi capelli rossi, offrì a Gesù  l’incenso, un omaggio alla sua divinità. Il terzo era nero e con la barba: si chiamava Baldassarre. La mirra che egli offrì a Gesù ricordava che questi doveva morire". (Legenda Aurea, 1261)

Il simbolismo cristiano dei Re Magi

Per i cristiani, la venuta dei Magi a Betlemme per adorare Gesù Bambino é altamente simbolica!

Questi tre saggi, ai quali Dio manifesta la sua divinità attraverso suo figlio Gesù, sono i rappresentanti di tutti i popoli della terra, di tutte le nazioni. Con la loro visita, Dio testimonia la portata universale del suo amore per tutti gli uomini e la salvezza universale che promette!

Anche il racconto dei Magi, che arrivarono da Gesù dopo aver seguito una stella, testimonia dell'importanza di cercare Dio e di osservare i segni dei tempi: i Magi, che erano anche astrologi, attendevano certamente la rivelazione della profezia messianica che annunciava la venuta del Salvatore.

  

Preghiera per l’Epifania

"Anch’io, con i Magi, vengo ad adorarti, Signore Gesù.

Ora non sei nella casa di Betlemme,

ora sei qui, nella mia Comunità che tu ami,

ora sei in me, salvato dal tuo amore.

Con i Magi ti adoro;

con l’oro ti riconosco mio Re,

con l’incenso ti adoro mio Dio

e con la mirra ti proclamo mio Redentore.

Non permettere, ti prego,

di chiudermi nelle mie sicurezze,

incurante degli Erode del mondo;

dammi l’ansia della salvezza universale e se,

anche a uno solo, avrò fatto scoprire il tuo amore che salva,

l’intero creato canterà la tua gloria

e ogni cuore la pace ritrovata.