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Preghiera a San Michele di Leone XIII

Preghiera a San Michele di Leone XIII

Nel 1884 Papa Leone XIII scrisse una preghiera a San Michele Arcangelo. 

Fu istituita la sua recita alla fine di ogni messa, prima di essere abolita dalla riforma liturgica del Vaticano II nel 1964. 

Questa preghiera a San Michele rimane comunque molto conosciuta e Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco hanno invitato i cattolici a continuare a recitarla, perché la Chiesa e gli uomini siano sostenuti nella lotta contro il male.

 

L'origine della preghiera a San Michele

Nel 1884, al termine di una messa, Papa Leone XIII alzò improvvisamente la testa, il volto serio e gli occhi fissi su qualcosa. 

Dopo alcuni minuti di estasi, il sovrano pontefice riprese finalmente i sensi ed uscì dalla chiesa. Mezz'ora dopo, chiamò il segretario della congregazione incaricato dei riti, gli consegnò la preghiera a San Michele che aveva appena scritto e lo incaricò di distribuirla a tutti i vescovi. La preghiera fu ufficialmente istituita e recitata al termine di ogni messa dal celebrante e da tutta l'assemblea.

La visione dell'inferno di Leone XIII

Ma cosa vide Papa Leone XIII?

La frase che il Papa pronunciò: “(i demoni) che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime”,  ha una spiegazione, più volte raccontata dal suo segretario particolare, monsignor Rinaldo Angeli. Leone XIII infatti ebbe veramente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla città eterna (Roma) e da quella esperienza venne la preghiera che volle far recitare da tutta la Chiesa.

Ecco il testo di questa breve ma importantissima preghiera…

 

“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del demonio, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime. Amen." 

 

Papa Leone XIII scrisse di sua mano uno speciale esorcismo contenuto nel Rituale Romano. (edizione 1954)  e raccomandava ai vescovi ed ai sacerdoti di recitare spesso queste preghiere nelle loro diocesi e parrocchie. 

Papa Leone XIII descrisse la sua visione.

Inizialmente come uno scambio tra due voci, quella di Dio e quella di Satana. 

Ebbe poi una “terribile visione dell'inferno” e, proprio alla fine, San Michele Arcangelo intervenne a seguito del moltiplicarsi delle preghiere a lui rivolte. 

Con l'ampia diffusione della sua preghiera a San Michele e la sua istituzione al termine di ogni Messa, Papa Leone XIII volle comunicare a tutti i credenti l'urgenza di pregare ardentemente per la conversione delle anime e per la vittoria dell'esercito del Signore contro quello di Satana, così attivo nel mondo. 

Cosa aspettiamo a chiedere la protezione e l'intercessione di San Michele?

 

Oggi che fine ha fatto questa preghiera?

Nel 1964, Papa Paolo VI ritirò dalla nuova liturgia del Concilio Vaticano II diverse preghiere recitate fino ad allora prima e dopo la Messa. La preghiera di Papa Leone XIII a San Michele è una di queste. Da allora, sebbene non sia stata ripristinata, Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco hanno entrambi incoraggiato i cristiani a recitare regolarmente questa preghiera, “per ottenere aiuto nella lotta contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”. (Giovanni Paolo II)