Dalla seconda guerra mondiale, San Michele Arcangelo è ufficialmente il santo patrono dei reggimenti paracadutisti. Scoprite l'origine di questo patronato e l'inno a San Michele, una preghiera rivolta dai paracadutisti al santo per chiedere la sua protezione.
Questo inno è una preghiera rivolta dai paracadutisti a San Michele perché dia loro coraggio e audacia, li guidi, li aiuti e li difenda dal nemico. Come tutti gli inni militari, può essere cantato.
“Eterno immenso Iddio, che creasti gli infiniti spazi e ne misurasti le misteriose profondità, guarda benigno a noi, Paracadutisti d’Italia, che nell’adempimento del dovere, balzando dai nostri apparecchi, ci lanciamo nella vastità dei cieli.
Manda l’Arcangelo San Michele a nostro custode: guida e proteggi l’ardimentoso volo.
Come nebbia al sole davanti a noi siano dissipati i nostri nemici.
Candida come la seta del paracadute sia sempre la nostra fede e indomito il coraggio.
La nostra giovane vita è tua o Signore! Se è scritto che cadiamo, sia!
Ma da ogni goccia del nostro sangue sorgano gagliardi figli e fratelli innumeri, orgogliosi del nostro passato, sempre degni del nostro immancabile avvenire.
Benedici, o Signore, la nostra Patria, le famiglie, i nostri cari! per loro, nell’alba e nel tramonto, sempre la nostra vita! E per noi, o Signore, il tuo glorificante sorriso. Così sia”.
Nell'Apocalisse di San Giovanni, San Michele Arcangelo è presentato come un guerriero, il capo delle legioni celesti che sconfigge il drago. Come i paracadutisti, possiamo immaginarlo mentre scende dal cielo con il suo esercito di angeli, pronto alla battaglia. Sembra quindi naturale aver scelto questo santo arcangelo come patrono e protettore dei reggimenti paracadutisti.
Fu il primo reggimento di paracadutisti nel 1943 che scelse per primo ufficialmente San Michele Arcangelo come suo patrono.
I capi dei reggimenti dei paracadutisti ora concludono i loro discorsi dicendo: "E per San Michele, viva i paracadutisti!"