I Vespri

Già dal VI secolo l'Ufficio dei vespri nella Chiesa latina aveva la stessa struttura che mantenne nel corso del medioevo e fino ai giorni nostri. Un documento dell'epoca descrive l'ufficio benedettino dell'ora della sera, o vespertina synaxis.

La preghiera del vespro è, insieme alle Lodi mattutine, una delle preghiere principali della Liturgia delle Ore

Un tempo riservata ai consacrati, la Liturgia delle Ore è oggi recitata da molti laici, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II. 

Qualunque sia la lingua o il paese, rimane la stessa e consente l'unità della Chiesa cattolica  nella preghiera.

Cosa sono i Vespri

La parola “vespri” deriva dal latino vesper, che significa “sera”. 

I Vespri corrispondono quindi alla preghiera serale della Liturgia delle Ore. 

Questa preghiera ci permette di rendere grazie per la nostra giornata, per tutto ciò che ci è stato dato e per tutte le grazie di cui siamo stati colmati. 

I Vespri sono composti da un inno, diversi salmi ed una lettura, per ringraziare Dio dei benefici che ci ha elargito durante la giornata. Facciamo un esame di coscienza davanti al Signore, gli chiediamo perdono per le offese commesse e poniamo il nostro riposo nelle Sue mani. 

I Vespri sono la preghiera serale più recitata al mondo: secondo la Regola di San Benedetto, ogni monastero, sacerdote, comunità religiosa o consacrato si impegna a recitare la Liturgia delle Ore quotidianamente. 

La liturgia dei Vespri

L'attuale liturgia secolare della Liturgia delle ore si compone di:

  1. Letture: tra mezzanotte e l'alba, o in qualsiasi altro momento della giornata
  2. Lodi mattutine: all'alba
  3. Terza: alle 09:00
  4. Sesta: alle 12:00
  5. Nona: alle 15:00
  6. Vespri: alle 17:00
  7. Compieta: la sera dopo il tramonto

I Vespri sono una preghiera molto bella, recitata in comunità in generale, ma che si può recitare anche da soli o in famiglia

La preghiera dei Vespri 

Attualmente, nel rito Romano, i Vespri sono formati da:

  • il saluto iniziale (l’ufficio dei vespri comincia ogni giorno con un invitatorio d’ingresso diverso); 
  • un inno, che nelle Domeniche e nelle celebrazioni dei giorni feriali del Tempo di Avvento, di Natale, di Quaresima e di Pasqua, si prende dal Proprio del Tempo, mentre per le Domeniche e le ferie del Tempo Ordinario si prende dal Salterio. 
  • la salmodia, formata da due salmi o da due parti di salmi e da un cantico del Nuovo Testamento; ognuno è preceduto e seguito dall'antifona richiesta dall'ufficio che si celebra. Alla salmodia fanno seguito la lettura breve o lunga;
  • lettura breve: nell'ufficio delle domeniche e delle ferie, la lettura breve si prende dal Proprio del Tempo o dal Salterio; nelle solennità e nelle feste si prende dal Proprio o dal Comune; nelle memorie dei santi, quando non vi sia una lettura propria, si può scegliere tra la lettura del Comune o quella della feria;
  • lettura lunga: può essere sostituita alla lettura breve, soprattutto nella celebrazione con il popolo; non è riportata nei libri liturgici, è a discrezione di chi presiede. Può essere seguita da una breve omelia;
  • responsorio breve: viene recitato o cantato un ritornello responsoriale, tratto dalle Scritture del giorno e intervallati da un versetto (anch'esso di provenienza biblica) e dalla prima parte del Gloria al Padre; 
  • il cantico evangelico del Magnificat, con la rispettiva antifona;
  • le intercessioni (brevi preghiere, l'ultima delle quali sempre dedicata ai defunti);
  • la recita del Padre Nostro;
  • l'Orazione conclusiva (variabile giorno per giorno);
  • il saluto finale con la benedizione (nella celebrazione comune presieduta da un diacono o un sacerdote);

Il Magnificat, o Cantico di Maria

Durante i Vespri si recita il Cantico di Maria, o Magnificat in latino. 

È un brano del Vangelo che si canta in piedi, tratto dal Vangelo secondo Luca (1: 46-55). Maria riceve l'annuncio del Signore e le sue parole di risposta diventeranno il Magnificat:

“L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli.

Amen”.

Le intercessioni e la preghiera del Padre Nostro

Poi vengono recitate le preghiere d’intercessione, per affidare al Signore il giorno che è trascorso, per offrirgli il frutto del nostro lavoro e per pregare per la Chiesa e per il mondo. L’ultima é sempre per i defunti.

Le intercessioni sono seguite dalla preghiera del Padre Nostro, poi da una benedizione per concludere la nostra giornata ed andare a riposare in pace.

I Vespri variano ogni giorno, a seconda del tempo liturgico, della settimana o del giorno.