La preghiera di Gesù , detta anche preghiera del cuore, è una breve invocazione a Gesù recitata devotamente nelle Chiese cristiane orientali, specialmente in quelle ortodosse. I fedeli ripetono la seguente invocazione: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore!”. Preghiera semplice e ripetitiva che permette di concentrarsi ed evitare la dissipazione dello spirito. Può quindi essere un modo per entrare in una forma di meditazione cuore a cuore con Gesù. Con le sue parole questa invocazione ci invita all'umiltà e all'abbandono. La forza della sua semplicità ne fa una preghiera potente, che ha resistito alla prova del tempo.
La preghiera di Gesù si colloca nella tradizione esicasta che cerca l'unione e la pace in Dio. Ereditata dai Padri del deserto e la preghiera ripete instancabilmente una breve frase, che si basa sui movimenti del respiro:
"Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore ".
Riconosce l'importanza e la potenza dell'invocazione del nome di Gesù e mira a portare ad un maggiore abbandono in Gesù.
Questa forma di preghiera porta molte grazie, come fece notare Origene, uno dei padri della Chiesa del III secolo: “Il nome di Gesù lenisce gli animi turbati, scaccia i demoni, guarisce le malattie; il suo uso infonde una specie di meravigliosa dolcezza, assicura la purezza dei costumi, ispira umanità, generosità e clemenza”.
Più in generale, la preghiera del cuore, che consiste nel ripetere una breve formula, che può essere quella sopracitata o di un'altra ( Kyrie eleison, Abba, Padre o una giaculatoria a Gesù) diventa un modo per sentirla dentro, a forza di pronunciarla… La ripetizione è punteggiata dalla respirazione e l'invocazione deve venire posta naturalmente sul movimento del respiro nel nostro corpo. La preghiera è poi portata da tutto il nostro essere, sentita nel più intimo di noi.
Lungi dall'essere usata come una formula magica o un mantra, questa forma ripetitiva permette una rifocalizzazione su Dio (non su se stessi). Si tratta di un'apertura del nostro cuore alla sua grazia ed un abbandono totale alla sua volontà.