Parabola del Figliol Prodigo - (Luca 15:11-32)

Per sapere cosa disse Gesù durante gli anni del suo ministero sulla terra, bisogna senza dubbio rivolgersi ai Vangeli. In effetti, alcuni dei suoi insegnamenti e miracoli ci sono stati tramandati dai suoi discepoli, anche se Giovanni ha detto: "Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere." (Giovanni 21:25). (Giovanni 21:25). La parabola del figliol prodigo è uno dei discorsi di Gesù nel Vangelo di Luca. Scopriamo questa parabola e il messaggio di misericordia di Dio che contiene.

Il ritorno del figliol prodigo nel Vangelo di Luca

"11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 
 12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 
 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 
 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 
 15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 
 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 
 18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 
 20 Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 
 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 
 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. 
 23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 
 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
 25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 
 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 
 27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 
 28 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 
 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 
 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 
 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 
 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato»."

Il figliol prodigo

Vedendo tutte le ricchezze che il padre gli aveva appena donato, questo figlio decise di rendersi indipendente e di andare a vivere una vita dissoluta. A volte possiamo essere come quel figlio che si allontana dal padre perché ritiene che l'eredità ricevuta sia sufficiente a renderlo felice. Dio è un Padre buono e ci dona le sue grazie in abbondanza (beni, salute, saggezza, intelligenza, famiglia...), ma questo non deve allontanarci da Lui. Infatti, è scritto: "Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che oggi ti dò. Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai costruito belle case e vi avrai abitato," (Deuteronomio 8:11-12). È desiderio del nostro Padre che i nostri cuori rimangano sempre attaccati a Lui e che possiamo dire: "(...) Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre." (Salmo 72:26)

La misericordia divina

La storia del figliol prodigo rivela anche il carattere misericordioso del nostro Padre. La Bibbia lo descrive come Colui che non si stanca mai di perdonare. Nella sua misericordia, ci perdona, ma ci restituisce anche il posto che avevamo perso. Infatti, quando il figlio si pentì delle sue azioni, il padre non lo volle come servo, ma gli restituì la posizione di figlio amato, per il quale organizzò persino una vera e propria festa. Non dobbiamo quindi avere paura di tornare a Dio, perché le sue braccia paterne sono sempre aperte per noi.