Il giudizio di Salomone - (1 Re 3:16-28)

I libri dei re, parte dell'Antico Testamento, presentano la storia dei principali uomini che governarono il regno di Giuda. Dal primo re, Saul, all'ultimo, Zedekia, la Bibbia riporta le loro buone e cattive azioni, svoltesi durante i loro regni. Tra questi re, Salomone fu uno dei più importanti, grazie alla sua saggezza e ricchezza. Infatti, fin dall'epoca del suo regno è stato scritto: "Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela." (1 Re 10:27). Il re Salomone, incaricato di stabilire la giustizia e la pace nella sua terra, pronunciò molte sentenze, una in particolare è nota ancora oggi. Scopriamo questo giudizio di Salomone che rivela la sua saggezza, ricevuta da Dio.

La storia di Salomone nel libro dei Re

 Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui. 

17 Una delle due disse: «Ascoltami, signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa. 

18 Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due. 

19 Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. 

20 Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il figlio morto. 

21 Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non era il figlio che avevo partorito io». 

22 L'altra donna disse: «Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re. 

23 Egli disse: «Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo». 

24 Allora il re ordinò: «Prendetemi una spada!». Portarono una spada alla presenza del re. 

25 Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e una metà all'altra». 

26 La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!». L'altra disse: «Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!». 

27 Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo. Quella è sua madre». 

28 Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.

Re Salomone o la sapienza di Dio espressa

Leggendo questa storia, apprezziamo la saggezza e pensiamo a tutte le situazioni in cui sarebbe tanto utile per noi. La Bibbia ci dice che è una risposta alla preghiera di Salomone. Mentre dormiva, Dio si presentò a lui e gli disse: "In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: «Chiedimi ciò che io devo concederti»." (1 Re 3:5) e Salomone chiese un cuore saggio, capace di distinguere il bene dal male. Dio ha apprezzato la sua richiesta e l'ha esaudita. Dio non ha forse detto anche a noi: " Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;" (Matteo 7:7)? E San Giacomo dice addirittura: "Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data." (Giacomo 1:5). La saggezza di Dio è un dono che non dobbiamo temere o vergognarci a chiedere.