Il Sabato Santo è l'ultimo giorno del triduo pasquale (giovedì, venerdì e sabato santo). Pasqua è la festa di Gesù Risorto e si celebra la domenica dopo il Sabato Santo.
Il sabato sera si celebra quindi la Veglia Pasquale, una delle celebrazioni più importanti dell'anno liturgico cristiano. Si conclude questo lungo tempo di silenzio quaresimale e si festeggia nella gioia la risurrezione di Cristo. Durante questa celebrazione si celebrano anche i battesimi pasquali, in particolare quelli dei catecumeni (degli adulti che hanno seguito il percorso catechistico).
La Veglia pasquale si articola in quattro parti:
La celebrazione comincia con la processione del clero che esce dalla chiesa, lasciata al buio già dal Venerdì Santo. Fuori dalla chiesa, i celebranti raggiungono un braciere che è stato preparato per la cerimonia e dopo un breve saluto iniziale, il celebrante accende dalle fiamme il cero pasquale,lo benedice tracciandovi una croce, le lettere greche alfa e omega e le cifre dell'anno; prende cinque grani di incenso e li conficca alle quattro estremità e al centro della croce disegnata, per simboleggiare le cinque piaghe gloriose di Cristo, delle mani, dei piedi e del costato.
Prima lettura dal Libro della Genesi 1:1-3
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Salmo responsoriale 32 o 103
Orazione del celebrante
Seconda lettura dal Libro della Genesi
In questo brano della Genesi si racconta quando Dio chiese ad Abramo di sacrificarGli suo figlio Isacco.
Salmo responsoriale 15
Orazione del celebrante.
Terza lettura dal Libro dell'Esodo 14: 15 / 15:1
Cantico responsoriale 15: 1-6,17-18
Orazione del celebrante.
Quarta lettura dal Libro del profeta Isaia 54: 5-14
Salmo responsoriale 29
Orazione del celebrante.
Quinta lettura dal Libro del profeta Isaia 55:1-11
Cantico responsoriale. Isaia 12: 2 /12: 4-6
Orazione del celebrante.
Sesta lettura dal Libro del profeta Baruc 3: 9-15 / 3: 32 / 4: 4
Salmo responsoriale 18
Orazione del celebrante.
Settima lettura dal Libro del profeta Ezechiele 36: 16-28
Salmo responsoriale 41
Orazione del celebrante.
Epistola: dalla Lettera ai Romani di San Paolo apostolo 6: 3-11
Orazione del celebrante.
Salmo responsoriale 117
Brano evangelico a seconda dell'anno liturgico (2021/2022 è un anno C per esempio e si ricomincia da A, a seguire B, a seguire ancora C e così via….)
Segue l'Omelia, che conclude la Liturgia della Parola.
Il celebrante, pronunciata la preghiera, prende il cero pasquale e lo immerge nell'acqua del fonte battesimale, benedicendo l'acqua, poi ne asperge tutta l'assemblea. Nel caso in cui ci siano battesimi, si compie in questo momento il rito, altrimenti si pronuncia la professione delle promesse battesimali.
Segue la celebrazione del Sacramento dell'Eucaristia, come nelle altre domeniche del tempo ordinario. La celebrazione si conclude nel modo solito con la benedizione solenne e il congedo dei fedeli.
“O notte più chiara del giorno!
O notte più luminosa del sole!
O notte più candida della neve,
più soave del paradiso!
O notte che non conosce tenebre;
tu allontani il sonno
e ci fai vegliare con gli angeli.
O notte, terrore dei demoni,
notte pasquale, attesa per un anno!
Notte nuziale della Chiesa
che dai la vita ai nuovi battezzati
e rendi innocuo il Demonio intorpidito.
Notte in cui l’Erede introduce
gli eredi nell’eternità”.
Ogni giorno del triduo pasquale è un tempo specifico della liturgia. Quindi possiamo pregare: