Nei primi quattro libri del Nuovo Testamento vengono raccontati gli eventi più importanti della vita del Signore Gesù: dalla nascita a Betlemme fino al tradimento da parte del discepolo Giuda, alla crocifissione e alla resurrezione. Nel racconto della sua vita, troviamo figure politiche storiche come Ponzio Pilato. Scopriamo cosa dice la Parola di Dio su questo uomo politico e sul ruolo che ha avuto nella storia di Gesù Cristo.
La storia riporta Pilato come membro dell’ordine equestre della città di Roma. Fu prefetto della Giudea dal 26 al 36 d.C. prima di essere rimandato a Roma per riportare all’'imperatore. Nella Bibbia è raffigurato come il governatore davanti al quale si presentò Gesù, che diede l'ordine di crocifiggerlo e ordinò di scrivere il messaggio sul cartello sopra la croce di Gesù.
Il governatore della Giudea, Ponzio Pilato, al quale Gesù fu inviato per il processo, lo interrogò ma non trovò alcun motivo per condannarlo. Infatti, è scritto: "Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa»." (Giovanni 19:4) Tuttavia, mentre la pressione dei sacerdoti e del popolo aumentava e "Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!»! (Matteo 27:24). Da qui deriva l'espressione "lavarsene le mani", cioè rifiutare di assumersi la responsabilità di un'azione.
Nel Vangelo di Luca, l'evangelista racconta un episodio che non si trova negli altri Vangeli, ovvero l'amicizia che nacque tra Pilato ed Erode Antipa, allora re di Giudea, durante il processo a Gesù. Infatti, è scritto: "Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro." (Luca 23:11-12)
Processo di Gesù davanti a Pilato secondo il Vangelo di Matteo
"Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici». E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla." (Matteo 27:11-12)
" Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo»." (Luca 23:4)
Pilato interroga Gesù una seconda volta
"ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande»." (Giovanni 19:9-11)
"19 Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
21 I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
22 Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto". (Giovanni 19:19-22)