La vita mistica di Marta Robin

La Passione di Cristo e le stimmate

Nel corso della sua vita, provata da una malattia incurabile che l’aveva immobilizzata e costretta a letto, Marta Robin fu sempre più unita a Cristo. 

Offriva tutta la sua sofferenza a Gesù per amore ed a poco a poco Cristo si donerà a lei, portandola nell'intimità delle sue sofferenze, in particolare nella sua Passione.

A partire dal 1930, Marta ricevette le stimmate invisibili, che in seguito sarebbero diventate visibili. Ogni venerdì, questa donna coraggiosa viveva la Passione di Gesù, gravata da tutti i peccati del mondo.

Il suo direttore spirituale permise ad alcune persone di assistere a questa Passione ed il numero di testimonianze è tale che il fenomeno è indiscutibile. Inoltre, padre Faure, parroco del villaggio, annotava sempre scrupolosamente le parole di Marta durante le sue "passioni", come testimonianza. 

L'ostia come unico cibo

L’encefalite di Marta peggiorò nel corso degli anni e la paralisi si diffuse. Questa paralisi dei muscoli le impediva di deglutire. Tuttavia, in modo inspiegabile, Marta era ancora in grado di ingoiare l'ostia che divenne il suo unico cibo. Altrettanto incomprensibilmente, fu il fatto che Marta rimase in vita per più di cinquant'anni senza assumere altri cibi. 

Lei stessa precisa: "Non mi nutro di nient'altro che di questo. La mia bocca è inumidita, ma non riesco a deglutire. Essendo Gesù tutto il mio corpo, è Lui che mi nutre. È come una Resurrezione".

Marta Robin ha sperimentato tutta la potenza del sacramento dell'Eucaristia. Ha vissuto tutte le promesse che Gesù fa a coloro che mangiano la sua carne e bevono il suo sangue: "La mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda" (Giovanni 6 - 55,56). 

Marta ha spiegato la cosa in modo semplice: "Voglio gridare a coloro che mi chiedono se mangio, che mangio più di loro, perché mi nutro dell'Eucaristia, con il sangue e la carne di Gesù. Voglio dire a tutte queste persone che sono loro stesse a bloccare gli effetti di questo meraviglioso alimento".

Dopo ogni Eucaristia, Marta viveva un'estasi di diverse ore, durante la quale si sentiva completamente unita a Gesù.

Il dono del consiglio

Marta ricevette circa 100.000 persone nella sua piccola stanza a Châteauneuf de Galaure. Le numerose testimonianze, che raccontano questi incontri, si accompagnano all'eccezionale dono dell’ascolto di Marta. Ella aveva una memoria straordinaria ed il dono di comprendere l'anima di ogni persona che incontrava. 

Poteva così avere una parola ispirata per tutti.

La preghiera di intercessione di Marta Robin è riconosciuta come molto potente, perché, ad immagine di Gesù, ella aveva molta compassione per le persone e la sua preghiera era “vissuta dall'interno”. Molte situazioni difficili o disperate sono state risolte grazie alla sua intercessione.

La lotta col demonio

Come spesso accade a coloro che appartengono pienamente a Cristo, Marta fu perseguitata per tutta la vita dagli attacchi del demonio, anche fisici, ma rimase sempre fiduciosa in Gesù.

Come San Padre Pio, Santa Teresa d'Avila, San Giovanni Bosco o il Curato d'Ars, Marta dovette affrontare il male in modo diretto. In quei momenti, Marta rimaneva salda nella fede, grazie alle armi spirituali trasmessele da Gesù e grazie alla presenza della Beata Vergine.

A proposito dell'intervento della Vergine Maria, ecco cosa ci dice Marta Robin: "Quando la Vergine Maria appare, allora il diavolo non può fare assolutamente nulla contro di lei. Niente. È così bella, e non solo in faccia... Lui non ha alcun potere su di lei. Nessuno. Quando la Madonna appare, i demoni scappano!! Che spettacolo, che fuga precipitosa!"

Association Hozana - 8 rue du Palais de Justice, 69005 Lyon

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