Per i cristiani, lo Spirito Santo è una delle tre persone della Trinità: con il Padre ed il Figlio formano un solo e medesimo Dio. Lo Spirito rende possibile il rapporto tra il Padre ed il Figlio, così come il rapporto tra Dio e gli uomini: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi». (Giovanni 14:16,17) Ce lo dice Gesù.
Pregare lo Spirito Santo è quindi un modo privilegiato per accogliere Dio nel nostro cuore, affinché Egli possa compiere in noi la sua opera.
Preghiera allo Spirito Santo di Santa Caterina da Siena
(1347-1380) Patrona d’Italia
“O Spirito Santo,
vieni nel mio cuore:
per la tua potenza
attiralo a te, o Dio,
e concedimi la carità
con il tuo timore.
Liberami, o Cristo,
da ogni mal pensiero:
riscaldami e infiammami
del tuo dolcissimo amore,
così ogni pena
mi sembrerà leggera.
Santo mio Padre,
e dolce mio Signore,
ora aiutami
in ogni mia azione.
Cristo amore,
Cristo amore.
Amen”.
Preghiera allo Spirito Santo del Cardinal Mercier
ll Cardinale Désiré Joseph Mercier (1851-1926) esortava i fedeli alla devozione allo Spirito Santo con queste parole:
“Voglio rivelarvi il segreto della santità e della gioia, se tutti i giorni, per cinque minuti, sapete imporre il silenzio alla vostra immaginazione e chiudete gli occhi a tutte le cose esterne e gli orecchi a tutti i rumori della terra per entrare dentro voi stessi, e lì, nel santuario della vostra anima battezzata, che è il tempio dello Spirito Santo, parlate a questo divino ospite e gli dite:
"O Spirito Santo, anima della mia anima, Io ti adoro! Illuminami, guidami, fortificami, consolami, dimmi quello che devo fare, dammi i tuoi ordini. Ti prometto di sottomettermi in tutto al tuo desiderio ed accettare quanto vuoi inviarmi! Insegnami solamente la tua volontà. Amen".
Se fate questo, ripeto, la vostra vita scorrerà via felice, serena e consolata, pur se nelle tribolazioni, perché la grazia sarà proporzionata alla prova e vi darà la forza per sopportarla e arriverete al cielo carichi di meriti. Questa sottomissione allo Spirito Santo è il segreto della santità”.
Tra le tante preghiere allo Spirito Santo troviamo anche il Veni Creator Spiritus, il Veni Sancte Spiritus, la preghiera allo Spirito Santo di San Giovanni Paolo II e altri modi per consacrarci e pregare lo Spirito Santo su Hozana.
Perché e quando pregare lo Spirito Santo?
L'Antico Testamento parla più volte dello Spirito di Dio con cui i profeti sono unti. Gesù, il Messia, è perfettamente unto da questo Spirito: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi». (Luca 4: 18)
Come Gesù ed i profeti, anche noi siamo chiamati a ricevere lo Spirito di Dio. Lo riceviamo in modo speciale col battesimo ed ogni anno alla Pentecoste, giorno in cui lo Spirito Santo scese sugli apostoli di Cristo. Ma siamo anche invitati ad accogliere ogni giorno lo Spirito Santo nella nostra vita. Per questo è bene iniziare la nostra preghiera quotidiana con una breve invocazione allo Spirito Santo, che possiamo ripetere più volte durante la giornata per lasciarci accompagnare da Dio.
Ricevere i 7 doni dello Spirito Santo
Ricevere lo Spirito Santo è dunque ricevere Dio in noi. Egli ci ama infinitamente e vuole riempirci delle sue grazie. Lo Spirito Santo si manifesta in noi come forza, ci permette di testimoniare con pensieri, parole ed azioni che manifestano l'azione di Dio stesso. Attraverso i doni dello Spirito Santo comprendiamo meglio come Egli può agire in noi ed i carismi che può donarci.
La sapienza
- Il dono della sapienza: non si tratta semplicemente della saggezza umana, che è frutto della conoscenza e dell’esperienza. Nella Bibbia si racconta che Salomone aveva chiesto il dono della sapienza “Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?”.(1 Re 3,9).
Spesso vediamo le cose secondo il nostro piacere, con amore o con odio, con invidia… No, questo non è l’occhio di Dio. La sapienza è quello che fa lo Spirito Santo in noi affinché noi vediamo tutte le cose con gli occhi di Dio.
È questo il dono della sapienza.
L’Intelletto
- Il dono dell’intelletto è "la facoltà di vedere". Esso consiste in una forma di analisi e della realtà attraverso l’ispirazione divina, la quale rende più acuta l’intelligenza umana e la rende capace di comprendere il soprannaturale. Per questo il saggio avverte: "Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza" (Proverbi 3: 5), esortazione che parrebbe assurda se non esistesse un’altra intelligenza sulla quale appoggiarsi.
Il Consiglio
- “Attraverso il dono del consiglio, è Dio stesso ad illuminare il nostro cuore. Nell'intimità con Dio e nell'ascolto della sua Parola, pian piano mettiamo da parte la nostra logica personale, dettata il più delle volte dalle nostre chiusure, dai nostri pregiudizi e dalle nostre ambizioni, e impariamo invece a chiedere al Signore: qual è la tua volontà? Che cosa piace a te? In questo modo matura in noi una sintonia profonda, quasi connaturale nello Spirito. Ma noi dobbiamo dare spazio allo Spirito, perché ci possa consigliare. E dare spazio è pregare, pregare perché Lui venga e ci aiuti sempre. Come tutti gli altri doni, anche il consiglio costituisce un tesoro per tutta la comunità cristiana. Il Signore non ci parla soltanto nell'intimità del cuore, ma ci parla anche attraverso la voce e la testimonianza dei fratelli”.
Tratto dalle Catechesi di Papa Francesco.
La fortezza
- Il dono della fortezza; “questo dono deve costituire la nota di fondo del nostro essere cristiani, nell’ordinarietà della nostra vita quotidiana. Come ho detto, in tutti i giorni della vita quotidiana dobbiamo essere forti, abbiamo bisogno di questa fortezza, per portare avanti la nostra vita, la nostra famiglia, la nostra fede. L’apostolo Paolo ha detto una frase che ci farà bene sentire: «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Filippesi 4:13). Il Signore dà la forza, sempre, non ce la fa mancare. Il Signore non ci prova più di quello che noi possiamo tollerare. Lui è sempre con noi. Cari amici, a volte possiamo essere tentati di lasciarci prendere dalla pigrizia o peggio dallo sconforto, soprattutto di fronte alle fatiche e alle prove della vita. In questi casi, non perdiamoci d’animo, invochiamo lo Spirito Santo, perché con il dono della fortezza possa sollevare il nostro cuore e comunicare nuova forza ed entusiasmo alla nostra vita e alla nostra sequela di Gesù”.
Papa Francesco, Udienza generale 14 maggio 2014.
La scienza
- Il dono della scienza. “Quando si parla di scienza, il pensiero va immediatamente alla capacità dell’uomo di conoscere sempre meglio la realtà che lo circonda e di scoprire le leggi che regolano la natura e l’universo. La scienza che viene dallo Spirito Santo, però, non si limita alla conoscenza umana: è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura. Quando i nostri occhi sono illuminati dallo Spirito, si aprono alla contemplazione di Dio, nella bellezza della natura e nella grandiosità del cosmo, e ci portano a scoprire come ogni cosa ci parla di Lui e del suo amore. Tutto questo suscita in noi grande stupore e un profondo senso di gratitudine! È la sensazione che proviamo anche quando ammiriamo un’opera d’arte o qualsiasi meraviglia che sia frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo: di fronte a tutto questo, lo Spirito ci porta a lodare il Signore dal profondo del nostro cuore e a riconoscere, in tutto ciò che abbiamo e siamo, un dono inestimabile di Dio e un segno del suo infinito amore per noi”.
Papa Francesco, Udienza Generale 21 aprile 2014.
La pietà
- Il dono della pietà. “Quando lo Spirito Santo ci fa percepire la presenza del Signore e tutto il suo amore per noi, ci riscalda il cuore e ci muove quasi naturalmente alla preghiera e alla celebrazione. Pietà, dunque, è sinonimo di autentico spirito religioso, di confidenza filiale con Dio, di quella capacità di pregarlo con amore e semplicità che è propria delle persone umili di cuore. Se il dono della pietà ci fa crescere nella relazione e nella comunione con Dio e ci porta a vivere come suoi figli, nello stesso tempo ci aiuta a riversare questo amore anche sugli altri e a riconoscerli come fratelli. (....) Il dono della pietà significa essere davvero capaci di gioire con chi è nella gioia, di piangere con chi piange, di stare vicini a chi è solo o angosciato, di correggere chi è nell’errore, di consolare chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi è nel bisogno. C'è un rapporto molto stretto fra il dono della pietà e la mitezza. Il dono della pietà che ci dà lo Spirito Santo ci fa miti, ci fa tranquilli, pazienti, in pace con Dio, al servizio degli altri con mitezza”.
Papa Francesco, Udienza Generale 4 giugno 2014.
Il timor di Dio
- “Il timore di Dio è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell'abbandonarsi con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. ”
Catechesi di Papa Francesco dell’11 giugno 2014.
Il timore di Dio in realtà racchiude in sé la radice di tutti gli altri doni. Possiamo paragonarlo ad un Super Dono, uno scrigno che contiene la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza e la pietà.
Anche Papa Francesco, con molta determinazione, ci ricorda che avere timore di Dio non significa aver paura di Lui, ma vuol dire riconoscere in Lui la potenza e l’autorevolezza del Creatore.
Possiamo scoprire o riscoprire e chiedere la grazia di ricevere questi doni in modo speciale durante la Novena allo Spirito Santo, o Novena di Pentecoste, recitata da migliaia di cristiani ogni anno durante i nove giorni tra l'Ascensione Pentecoste.