Misteri Dolorosi (Rosario del martedì e del venerdì)

Con i Misteri Dolorosi, i Misteri Gaudiosi, i Misteri della Luce e i Misteri Gloriosi ci immergiamo nella vita di Gesù e recitando il rosario coi misteri dolorosi, entriamo nei momenti più duri della sua vita: la sua passione . 

Dall'agonia nell'Orto degli Ulivi alla morte di croce, scopriamo  la forza del suo amore per gli uomini e la chiave della salvezza che ci viene offerta da Gesù.

Come recitare e meditare i Misteri Dolorosi?

I 5 Misteri Dolorosi, o Misteri del Dolore, sono di solito recitati il martedì ed il venerdì. 

Il venerdì in effetti è tradizionalmente associato alla Passione di Cristo, in questo giorno riviviamo gli eventi del Venerdì Santo, il giorno in cui fu crocifisso Gesù. Durante la Quaresima si possono recitare anche la domenica, oltre che i martedì ed i venerdì.

Per ogni mistero

  • si enuncia il mistero da contemplare e meditare,
  • si recita 1 Padre Nostro, 10 Ave Maria ed 1 Gloria al Padre (meditando il frutto associato al mistero) e si può esprimere un’intenzione di preghiera per i malati o per un’altra necessità o ancora per le intenzioni del Santo Padre.

I cinque misteri dolorosi

L'agonia di Gesù

"E disse: Abbà, Padre, ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi”. (Marco 14: 36) 

  • Il frutto di questo mistero è il rimorso per i nostri peccati. Gesù deve offrire se stesso per la salvezza degli uomini e per redimere i nostri peccati. Nonostante l'angoscia che lo attanaglia, Egli obbedisce alla volontà del Padre e così ci redime dalla disobbedienza originaria che grava su di noi.

Per iniziare questa decina possiamo dire per esempio: "Gesù, morendo nell'orto del Getsemani ti sei pienamente sottomesso alla volontà del Padre: noi ti lodiamo, ti benediciamo e ti adoriamo".

La flagellazione

“E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso “... (Marco 15: 15)

  • Il frutto di questo mistero è la temperanza. La temperanza per i cristiani è una delle virtù cardinali. Siamo invitati a comprendere e padroneggiare ciò che può indurci al peccato. La temperanza permette ad una persona di essere equilibrata e di soppesare la sua tendenza naturale verso i piaceri dei sensi.

In questo senso, la temperanza conferisce agli esseri umani la libertà, poiché impedisce la sottomissione agli impulsi.

Per iniziare una decina possiamo dire: “Grazie per il tuo sacrificio o Gesù, aiutami a mortificare la carne, perché il mio spirito sia guidato da Te e non dai miei desideri umani”.

 L'incoronazione di spine

“E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi”. (Giovanni 19: 2,3)

  • Il frutto di questo mistero è l'umiltà. Chiediamo perdono a Dio dei nostri peccati di superbia. Proprio come i nostri sensi possono condurci al peccato, così può farlo anche la nostra mente. L'orgoglio in particolare è fonte di molti mali.

Prima della decina possiamo dire:“Gesù incoronato di spine ed oltraggiato, insegnami l'umiltà".

Gesù percorre la via del Calvario portando la croce

“Gesù, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Ed egli stesso, portando la sua croce”. (Giovanni 19: 17) 

  • Il frutto di questo mistero è la pazienza davanti alle prove. Gesù soffre, vive questa prova con tutto se stesso, totalmente, ed è così che nella nostra sofferenza e nelle prove possiamo chiedergli aiuto. Non allontaniamoci da Gesù: Egli  è già con noi per aiutarci, se lo vogliamo.

Prima della decina possiamo dire: "Gesù aiutami a sopportare con pazienza le difficoltà quotidiane, dammi la tua pazienza e la tua forza”.

La crocifissione e la morte di Gesù sulla croce

"Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò”.  (Matteo 27: 46-50)

  • Il frutto di questo mistero è la sete di salvezza delle anime. Grazie a Gesù la croce non è più un simbolo di condanna e di sofferenza, ma diventa il simbolo della salvezza e della redenzione per l’uomo.

Prima di questa decina possiamo dire: “O Gesù, morto inchiodato sulla croce, con il cuore trafitto noi ti lodiamo, ti benediciamo e ti adoriamo” o ancora “Grazie Gesù per il mistero della tua morte e della tua passione. Scendi nella mia anima e rendila veramente santa".

Preghiera alla Santa Croce di San Francesco Saverio

“Signore Gesù Cristo, Dio di amore e di misericordia! O Tu, Salvatore degli uomini! Per questa croce che il tuo sacro corpo ha santificato e consacrato, alla quale il tuo amore per noi ti ha così dolorosamente attaccato e che hai inondato del tuo prezioso sangue, per i meriti della tua santa passione e della tua santa morte su questa croce, perdona i miei peccati! O Gesù! Perdonami come hai perdonato il ladrone penitente crocifisso vicino a te! Fammi trionfare sui nemici della mia salvezza; porta tutti gli uomini alla conoscenza della tua santa legge ed al pentimento dei loro peccati e purificali nel tuo adorabile sangue, o Salvatore dell'anima mia, che vivi e regni per sempre nell'unità del Padre e dello Spirito Santo! Amen".

Pregare e meditare la passione di Cristo con Hozana

Ogni giorno, recitiamo il Rosario con Hozana!

E per entrare ancora di più in questo dono di Cristo per gli uomini: