Il Salve Regina è una preghiera cattolica dedicata alla Vergine Maria, nata nell’ XI secolo e, quasi sicuramente, composta da Ermanno di Reichenau, meglio conosciuto come Ermanno lo storpio, perché aveva gli arti contorti che gli impedivano di camminare e che gli provocavano violenti dolori in tutto il corpo. Nonostante il suo stato di salute, questo monaco era molto apprezzato dai suoi confratelli, in quanto era coraggioso e sereno anche nel dolore, oltre che ad essere un grande studioso di cosmologia. Ancora oggi, ritroviamo nelle biblioteche i suoi trattati, scritti nelle notti insonni dell’Abbazia di Reichenau, in un’isoletta sul lago di Costanza.
Il Salve Regina, tradizionalmente cantato in latino, fa parte del repertorio gregoriano.
Come l'Ave Maria, è una preghiera di lode alla Madre di Dio.
“Salve, Regína,
Mater misericórdiae,
vita, dulcédo et spes nostra, salve.
Ad te clamámus,
éxsules filii Evae.
Ad te suspirámus geméntes et flentes
in hac lacrimárum valle.
Eia ergo, advocáta nostra,
illos tuos misericórdes óculos
ad nos convérte.
Et Iesum, benedíctum fructum
ventris tui,
nobis, post hoc exsílium, osténde.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo María!”
“Salve, Regina,
madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo,
esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e
piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi
tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo Seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!”