13: è il numero delle lettere di Paolo che troviamo nel Nuovo Testamento. Si tratta di lettere che l'apostolo Paolo scrive alle chiese di Roma, Colosse, Galazia, ..., in risposta alle domande e alle sfide che dovevano affrontare. È in questo contesto che sono state scritte le epistole ai Corinzi. Scopriamo il contesto di queste lettere scritte alla chiesa di Corinto e le risposte date da Paolo sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, in particolare sulla questione dell'Amore nel brano biblico di 1 Corinzi 13.
In questa prima epistola, Paolo si rivolge ai cristiani di Corinto, dai quali aveva ricevuto notizie molto allarmanti. Infatti, i credenti erano dediti all'immoralità sessuale, alle divisioni, ai litigi, all'orgoglio,...Così scrive loro per rimproverarli e riportarli ai pensieri, agli atteggiamenti e alle parole di Cristo. Paolo li esorta anche all'amore e al discernimento per manifestare efficacemente i doni spirituali.
Nella seconda lettera di Paolo alla chiesa di Corinto, egli esprime il suo sollievo per la reazione positiva dei Corinzi alla sua prima lettera. Allo stesso tempo, li mette in guardia dai falsi apostoli che si sono infiltrati in mezzo a loro e che mettono in dubbio il suo ministero apostolico. Come in tutte le sue lettere, Paolo ricorda come l'opera di Cristo sulla croce abbia aperto un nuovo modo di vivere, di libertà e di giustizia per tutti i credenti.
“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
2 E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
3 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
4 La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. 7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 9 La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. 12 Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”