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10 versetti biblici per risollevare il morale

10 versetti biblici per risollevare il morale

Se ci sentiamo un po' fiacchi, giù di corda o stiamo lottando intensamente per andare avanti, Dio è lì per confortarci, per sostenerci e per darci lo slancio che serve a tornare in pista. Per incoraggiare un amico o per sentirci noi stessi confortati nei momenti difficili, possiamo fare riferimento ad un versetto biblico e lasciare che la Parola di Dio agisca sulla nostra vita.

 

Sapere che il Signore ci sostiene

"Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte." (2 Corinzi 12: 10)

"Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?" (Salmo 26: 1)

"Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più!” (Esodo 14: 13)

"Ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.” (Isaia 40: 31)

"Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione; esse son rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà." (Lamentazioni 3: 22,23)

 

Sapere che siamo infinitamente amati da Dio

"Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo." (Salmo 138: 14)

"Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe,

dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Galaad." (Cantico di Salomone 4: 1)

"Non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”. (Neemia 8: 10)

"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò." (Matteo 11: 28)

"Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”. (Romani 8: 38,39)