Ecco alcune citazioni di Edith Stein, filosofa cattolica tedesca di origine ebraica. Convertita al cattolicesimo, entrò nell’ordine delle carmelitane con il nome di Santa Teresa Benedetta della Croce.
(Scopri anche le più belle poesie di Edith Stein).
"Il Cielo non prende niente senza ripagare smisuratamente."
"La via della sofferenza è la più sicura per giungere all’unione con Dio."
"L’invocazione “sia fatta la tua volontà” deve essere, nella sua interezza, la norma della vita cristiana; deve regolare il corso della giornata dal mattino alla sera, il volgere dell’animo e l’intera vita."
" Non accettate nulla come verità che sia privo d’amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità. L’uno senza l’altro diventa una menzogna distruttiva."
"Poiché la donna fu la prima ad essere tentata, il messaggio di grazia di Dio arrivò prima ad una donna e il consenso della donna ha sempre determinato il destino dell’intera umanità."
" La vocazione non la si trova semplicemente dopo aver riflettuto ed esaminato le varie strade: è una risposta che si ottiene con la preghiera."
" In fondo ciò che devo dire è sempre una piccola, semplice, verità: come imparare a vivere con la mano nella mano del Signore."
" L’essenziale è solo che ogni giorno si trovi anzitutto un angolo tranquillo in cui avere un contatto con Dio, come se non ci fosse nient’altro al mondo."
" Se Dio è in noi e se Dio è amore, è inevitabile che noi siamo fratelli: perciò il nostro amore del prossimo è la misura del nostro amore a Dio."
" Ciò che possiamo fare, in paragone a quanto ci viene dato, è sempre poco."
" Lei potrà aiutare meglio gli altri se si preoccuperà il meno possibile di come farlo e sarà il più possibile semplice e gioiosa."
" Chi ha raggiunto un più alto grado di umanità rispetto alla grande massa non può considerare tale grado come un personale segno di distinzione. Si tratta piuttosto di un segno di nobiltà, che impegna a lavorare per gli altri e presso di loro."
" Dall’Io e dal Tu emerge il Noi in guisa di un Soggetto di grado più elevato.
Non si deve porre una scadenza al Signore."
" Dio non è costretto a servirsi di un’unica persona."
" Dio è la verità. Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no."
" Durante il periodo immediatamente prima e anche per molto tempo dopo la mia conversione … credevo che condurre una vita religiosa significasse rinunciare a tutte le cose terrene e vivere solo nel pensiero di Dio. Gradualmente però mi sono resa conto che questo mondo richiede ben altro da noi … io credo persino: più uno si sente attirato da Dio e più deve “uscire da se stesso”, nel senso di rivolgersi al mondo per portare ivi una divina ragione di vivere."
" Bisogna considerarsi davvero uno strumento e soprattutto ritenere le forze con cui si lavora (nel nostro caso l’intelletto) qualcosa che usiamo non noi, ma Dio in noi."
" Quali siano le anime che dobbiamo ringraziare per gli avvenimenti decisivi della nostra vita personale, è qualcosa che sapremo soltanto nel giorno in cui tutto ciò che è nascosto sarà svelato."
" Concediti in chiesa tanto tempo quanto ti è necessario per trovare serenità e pace."
" Ci sono stati degli individui che in seguito ad un’improvvisa mutazione della loro personalità hanno creduto di incontrare la misericordia divina.
Questo è stato il mio primo incontro con la croce e con la forza divina che trasmette ai suoi portatori … Fu il momento in cui la mia irreligiosità crollò e Cristo rifulse."
" Ogni donna che vive alla luce dell’eternità può realizzare la propria vocazione, sia essa il matrimonio, un ordine religioso o una professione.
La donna cerca naturalmente di abbracciare ciò che è vivente, personale, integro. Curare, custodire, proteggere, nutrire e favorire la crescita è il suo anelito naturale, materno."
" Mettiamo le nostre mani nelle mani del Bambino divino, pronunciamo il nostro “Sì”, in risposta al suo “Seguimi”, e allora saremo cosa sua e la sua vita divina potrà traboccare liberamente in noi."
" Quando rinchiusi il libro mi dissi: questa è la verità.
(dopo aver letto gli scritti di Santa Teresa d’Avila)"
" Con la delicatezza, cresca la capacità comprensiva; con la semplicità e la finezza, la forza diffusiva e comunicativa."
" Empatia è acquisizione emotiva della realtà del sentire altrui: si rende così evidente che esiste altro e si rende evidente a me stessa che anch’io sono altra. Empatia è allora amore per la sua struttura, è il viversi in relazione."
“Il mio essere […] è un essere inconsistente; io non sono da me, da me sono nulla, in ogni attimo mi trovo di fronte al nulla e devo ricevere in dono attimo per attimo nuovamente l’essere”; “Di fronte all’essere compiuto, all’atto puro, l’essere attuale dell’io appare come un’immagine infinitamente lontana e debole”.
“… tutto ciò che è temporale, in quanto tale, è fugace e necessita di un sostegno eterno”
“L’essere ‘fugace’ non è in possesso dell’ente […]; questo gli deve essere dato continuamente. Può darglielo però solamente colui che possiede veramente l’essere”
“non è pensabile ricevere l’essere indipendentemente dall’essere eterno, perché nulla all’infuori di esso possiede veramente l’essere. Ogni finito è qualcosa di posto e conservato nell’essere e per questo è incapace di darsi o di conservarsi l’essere da sé stesso"
“finito sarebbe in questo senso ciò che non possiede il proprio essere, ma che ha bisogno del tempo per poter arrivare all’essere. Seppure fosse realmente mantenuto senza fine nell’essere, non sarebbe ancora infinito nel vero senso della parola. E’ veramente infinito ciò che non può finire, perché non ha l’essere in dono, ma lo possiede, ne è padrone, anzi. Noi lo chiamiamo l’essere eterno. Non ha bisogno del tempo, ma è padrone anche del tempo. L’essere temporale è finito: l’essere eterno è infinito. Però finitezza vuol dire più di temporalità ed eternità vuol dire di più di impossibilità di finire nel tempo. Ciò che è finito ha bisogno del tempo per divenire ciò che è, ed è alcunché di oggettivamente limitato; infatti ciò che è posto nell’essere, è posto nell’essere come qualcosa, come qualcosa che non è nulla, ma che non è neppure tutto. E questo è l’altro significato della finitezza: essere qualcosa e non tutto. Corrispettivamente, eternità vuol dire possesso pieno dell’essere, non essere nulla, cioè essere tutto”.
“Lo stesso ordine razionale e il finalismo del mondo ci rimandano ad una persona che ne è l’autore: solo per mezzo di un’essenza ragionevole può essere posto un ordine secondo ragione; solo un’essenza intelligente e dotata di volontà può porre fini e adottare i mezzi per raggiungerli. Ragione e libertà sono le caratteristiche essenziali della persona”.
“Dunque l’argomento sostanzialmente a-priori della causa prima come causa libera, trova conferma nell’argomento a-posteriori della razionalità e del finalismo della realtà che ci è data nell’esperienza. Se infatti il primo argomento asserisce che una realtà meccanica rimanda ad una realtà libera, il secondo rincara la dose mostrando che la medesima realtà meccanica possiede straordinarie caratteristiche razionali e finalistiche che richiedono vieppiù una causa intelligente e volitiva, cioè libera”.
“La conclusione metafisica è chiara: l’essere, in tutte le sue dimensioni e in tutti i suoi fenomeni, non potrebbe essere se non avesse questo livello ultimo che lo fonda e lo genera, il livello della causa libera e intelligente infinita ed eterna. E’ ciò che Husserl intravvede come Coscienza Assoluta, Einstein come Mente Suprema; io la identifico con precisione come Persona Infinita”.
" Padre Santo! Come figlia del popolo ebraico, che per grazia di Dio è da 11 anni figlia della Chiesa cattolica, ardisco esprimere al padre della cristianità ciò che preoccupa milioni di tedeschi. Da settimane siamo spettatori, in Germania, di avvenimenti che comportano un totale disprezzo della giustizia e dell’umanità, per non parlare dell’amore del prossimo. Per anni i capi del nazionalsocialismo hanno predicato l’odio contro gli ebrei. Ora che hanno ottenuto il potere e hanno armato i loro seguaci - tra i quali ci sono dei noti elementi criminali - raccolgono il frutto dell’odio seminato.
Le defezioni dal partito che detiene il governo fino a poco tempo fa venivano ammesse, ma è impossibile farsi un’idea sul numero in quanto l’opinione pubblica è imbavagliata. Da ciò che posso giudicare io, in base ai miei rapporti personali, non si tratta affatto di casi isolati. Sotto la pressione di voci provenienti dall’estero sono passati a metodi più "miti" e hanno dato l’ordine "che a nessun ebreo venga torto un capello".
Questo boicottaggio - che nega alle persone la possibilità di svolgere attività economiche, la dignità di cittadini e la patria ha indotto molti al suicidio: solo nel mio privato sono venuta a conoscenza di ben 5 casi. Sono convinta che si tratti di un fenomeno generale che provocherà molte altre vittime. Si può ritenere che gli infelici non avessero abbastanza forza morale per sopportare il loro destino. Ma se la responsabilità in gran parte ricade su coloro che li hanno spinti a tale gesto, essa ricade anche su coloro che tacciono.
Tutto ciò che è accaduto e ciò che accade quotidianamente viene da un governo che si definisce "cristiano". Non solo gli ebrei ma anche migliaia di fedeli cattolici della Germania e, ritengo, di tutto il mondo da settimane aspettano e sperano che la Chiesa di Cristo faccia udire la sua voce contro tale abuso del nome di Cristo. L’idolatria della razza e del potere dello Stato, con la quale la radio martella quotidianamente la masse, non è un’aperta eresia? Questa guerra di sterminio contro il sangue ebraico non è un oltraggio alla santissima umanità del nostro Salvatore, della beatissima Vergine e degli Apostoli? Non è in assoluto contrasto con il comportamento del nostro Signore e Redentore, che anche sulla croce pregava per i suoi persecutori? E non è una macchia nera nella cronaca di questo Anno Santo, che sarebbe dovuto diventare l’anno della pace e della riconciliazione?
Noi tutti, che guardiamo all’attuale situazione tedesca come figli fedeli della Chiesa, temiamo il peggio per l’immagine mondiale della Chiesa stessa, se il silenzio si prolunga ulteriormente. Siamo anche convinti che questo silenzio non può alla lunga ottenere la pace dall’attuale governo tedesco. La guerra contro il Cattolicesimo si svolge in sordina e con sistemi meno brutali che contro il Giudaismo, ma non meno sistematicamente. Non passerà molto tempo perché nessun cattolico possa più avere un impiego a meno che non si sottometta senza condizioni al nuovo corso.
Ai piedi di Vostra Santità, chiedendo la benedizione apostolica.
Dott.ssa Edith Stein
docente all’Istituto tedesco di Pedagogia scientifica presso il Collegium Marianum di Münster.
(12 aprile 1933)"